La visita nel Cremasco del vescovo armeno Abrahamyan Vratnes

Un momento della preghiera per la pace nella chiesa di San Michele

La visita istituzionale in Lombardia di Abrahamyan Vratnes, vescovo della diocesi di Artsakh, sede della chiesa apostolica armena, ha fatto tappa a Crema giovedì 15 settembre. Un momento importante e significativo, che ha “dato voce” alla comunità cristiana dell’Armenia, in particolare a quella zona caucasica del Nagorno Karabakh – al confine con l’Azerbaigian – da anni teatro di un drammatico conflitto, spesso dimenticato.
La presenza del vescovo Abrahamyan Vratnes è stata possibile grazie all’impegno dell’associazione Una voce nel silenzio, che dal 2014 si occupa del tema delle persecuzioni dei cristiani nel mondo. L’iniziativa ha avuto anche il patrocinio di Regione Lombardia. Il vescovo armeno, hanno detto gli organizzatori usando le parole di un libro del giornalista Daniele Dell’Orco, è testimone di una guerra che sta massacrando la popolazione civile e che mira a scristianizzare una Nazione da sempre “cristiana e fiera”.

Visita a Crema e preghiera a San Michele

Nel suo passaggio cremasco, Vratnes ha visitato la Cattedrale di Crema: qui c’è stato anche il saluto del nostro vescovo monsignor Daniele Gianotti. Subito dopo la tappa nella basilica di Santa Maria della Croce, accolto dal parroco padre Armando.
Infine, alle ore 18, la preghiera per la pace nella chiesa di San Michele di Ripalta Cremasca, dove il vescovo armeno è stato affiancato dal parroco don Franco Crotti, dopo aver ricevuto il saluto del sindaco Aries Bonazza. S’è pregato nelle due lingue e poi, con l’aiuto dell’interprete, è seguita una toccante testimonianza che ha permesso di conoscere il dramma della guerra che, nell’indifferenza, si consuma in Armenia. Al termine, è seguita in oratorio un’apericena di beneficenza.
La visita lombarda è stata l’occasione per rilanciare il progetto di solidarietà Un centro educativo per l’Armenia, promosso dall’associazione Una voce nel silenzio e finalizzato alla costruzione di un polo aggregativo e pedagogico nel territorio armeno dell’Artsakh. La stessa associazione ringrazia la Regione per il patrocinio dato all’iniziativa, “segno di una sensibilità della Lombardia per il solidarismo e la difesa delle radici cristiane dell’Europa”.