Festa del Lavoro: Messa del Vescovo alla Vhit di Offanengo

Messa del vescovo Daniele Gianotti, nel pomeriggio di giovedì 2 maggio, alla Vhit Spa di Offanengo. La celebrazione, organizzata dalla commissione diocesana per la Pastorale sociale e del lavoro, ha rappresentato l’occasione di commemorare la ricorrenza di san Giuseppe lavoratore e la Festa del lavoro del 1° maggio.
Il significativo momento si è dunque svolto all’interno di un’azienda del territorio – in questo caso la più grande – per attestare ancora una volta la vicinanza della Chiesa cremasca al mondo del lavoro. La multinazionale Vhit, attiva nel settore Automotive, con i suoi 60 anni di storia e una continua evoluzione, attenta anche agli aspetti dell’innovazione tecnologica, della transizione ecologica e della sostenibilità, è un esempio di lungimiranza e forte attenzione alle sfide dei tempi, affrontate con il pieno coinvolgimento di tutti i dipendenti.

Presenti dirigenti e maestranze

Alla Messa sono intervenuti l’amministratore delegato e direttore tecnico Corrado La Forgia, affiancato dal direttore del personale Fabrizio Zorer e dal manager Jens Meyer, insieme ad altri dirigenti e alle maestranze di Vhit. Presenti anche il sindaco offanenghese Gianni Rossoni e gli esponenti delle associazioni e delle organizzazioni sindacali cremasche vicine al mondo lavorativo e occupazionale.
Ha introdotto la celebrazione Angelo Marazzi, responsabile della commissione diocesana, che ha richiamato anche il messaggio dei vescovi italiani per il 1° Maggio 2024, intitolato Il lavoro per la partecipazione e la democrazia.

Le parole del vescovo Daniele

Il vescovo Daniele, affiancato dal concelebrante don Angelo Pedrini, ha richiamato i passi delle comunità cristiane delle origini, impegnate nell’annuncio della Salvezza non solo al popolo ebraico, ma anche ai quelli che noi definiamo pagani. “Dio – ha affermato – donando liberamente Gesù, che si fa vicino a ogni uomo, offre a tutti la Salvezza. E Cristo, che è stato falegname, ha assunto in sé anche la realtà umana del lavoro”.
Un lavoro, ha sottolineato monsignor Gianotti, “che è posto sotto la benedizione di Dio”, così da favorire la partecipazione attiva alla vita del Paese e, grazie anche alle nuove tecnologie, “costruire insieme la casa comune”.