Amianto in Lombardia. Cremona e Mantova i distretti con più presenza

L'Ex Everest di S. Maria senza amianto: intervento "privato" ben riuscito

“Facendo fede ai dati 2020, in Lombardia ci sono 213.483 siti con presenza di amianto segnalati da soggetti pubblici e privati alle diverse Ats. E mentre le analisi condotte mostrano che le province che effettuano più segnalazioni sono Milano, Bergamo, Brescia e Cremona, il distretto dell’Ats Val Padana, un’area già fortemente compromessa sotto il profilo ambientale e sanitario, risulta avere la maggior presenza di amianto rilevato”. Lo spiega Marco Degli Angeli, consigliere regionale M5S e presidente del Comitato Paritetico di controllo e valutazione in Regione Lombardia, il quale, a seguito dell’esame condotto dal Cpcv sulla relazione n. 133/2021 inviata dalla Giunta al Consiglio regionale su “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”, ha chiarito come a preoccupare sia ancora l’enorme presenza di amianto in tutta la Lombardia, nonostante le bonifiche effettuate finora.

Amianto nelle tubature comunali

A preoccupare maggiormente è la presenza di amianto nelle tubature idriche comunali. “Oggi – spiega Degli Angeli – le reti idriche comunali sono di fatto legate alla presenza di cemento-amianto”. Numeri alla mano, grazie alle Ats che hanno supportato i Comuni è stato possibile fare un censimento (parziale): su 1.507 Comuni, solo il 49% di questi ha aderito, ossia un totale complessivo di 737. “Per quanto riguarda il distretto dell’Ats Val Padana hanno aderito 156 Comuni, mentre sul totale degli Enti comunali, il dato è preoccupante: nel 22% dei casi è stata rilevata presenza di amianto, per un totale di 6.571 tonnellate. Solo nell’Ats Val Padana ci sono 1.755 tonnellate di compatto, ossia il 27% sul totale complessivo. Segue il distretto di Pavia che registra il 21% con 1.380 tonnellate e Ats Bergamo che con il suo 20% registra 1.333 tonnellate.

Rimozione lenta

Significativo è poi un altro dato: se in generale, la quantità di amianto compatto rimossa nel 2018 rispetto al 2019 in Lombardia ha subito un decremento del 4,2, in alcune province il dato registra invece il segno più. È il caso ancora del distretto dell’ Ats Val Padana: se nel 2018 sono stati rimossi 10.317.362 kg di compatto, nel 2019, invece, 14.739.449 kg, con una variazione del 43% circa. Basti infatti pensare che nel 2019 sono stati condotti interventi di bonifica degli impianti di raffinazione dell’ex Raffineria Tamoil e interventi di rimozione della pavimentazione nella palestra della scuola Virgilio di Cremona, nonché la rimozione di flange e guarnizioni e della pavimentazione della Centrale Telecom di Crema. “A fronte di questi dati – aggiunge il consigliere cremasco – è fondamentale che lo smaltimento di amianto si velocizzi e si uniformi in tutta la regione, soprattutto considerando l’alto numero di persone che ha contratto un tumore a seguito dell’esposizione di amianto”.

Obiettivo  prevenzione

Si stima infatti che, in tutta la Lombardia, i lavoratori esposti ad amianto siano stati circa 4.576 nel 2018, in aumento di 400 unità rispetto al 2017 e di 4.582 nel 2019. I cittadini esposti sono stati invece circa 161 nel 2018 e 377 nel 2019, più del doppio.
Il nostro obiettivo – ha spiegato Degli Angeli – è quello di prevenire i rischi per l’ambiente e tutelare il benessere delle persone. Per questo motivo chiediamo alla Giunta Fontana che venga presentata una relazione dettagliata a cadenza biennale e che, soprattutto, le informazioni fornite siano il più aggiornate possibile. Nella prossima rendicontazione, prevista per il 2023, ci aspettiamo pertanto che i dati vengano aggiornati al 2022”. Attendere significa mettere ulteriormente a rischio la salute dei cittadini.