IIs Munari. Settimana corta, la dichiarazione dei rappresentanti degli studenti

Ancora aperta ai contributi dei protagonisti della scuola la questione “Settimana corta” all‘Iis B. Munari che coinvolge gli studenti del liceo artistico, delle liceo delle scienze umane, del liceo economico sociale e del corso tecnico di grafica e comunicazione.

E giunto in redaizone il contributo degli studenti a nome di tre studentesse che, volentieri, pubblichiamo:

Dichiarazione rappresentanti degli studenti

Parliamo a nome della maggioranza degli studenti, dato il ruolo per cui siamo state elette.

La quasi totalità degli studenti ha espresso il proprio disappunto per l’approvazione della settimana da 5 giorni.

Pur essendo consapevoli delle problematiche ambientali che il mondo sta subendo, siamo fermamente convinte che l’iniziativa proposta come apparente soluzione, non sia in linea con lo stile di vita sano che le famiglie e gli studenti stessi desidererebbero avere.

Per conoscere il parere, ma soprattutto le motivazioni, riguardanti il cambiamento dell’orario scolastico, abbiamo indetto un’assemblea con i rappresentanti di classe.

Tra le ragioni principali che hanno portato gli studenti a non voler aderire alla proposta ci sono: l’incremento delle difficoltà relative ai mezzi pubblici, già presenti da tempo e mai risolte; un’alimentazione irregolare e del tutto sconvolta dai ritmi insostenibili a cui gli studenti verrebbero sottoposti; il crollo inevitabile del rendimento scolastico, legato al sovraccarico delle ore di lezione e alle scarse pause tra di esse.

Inoltre, le condizioni già difficili a cui saremmo sottoposti a scuola non farebbero altro che trascinare le loro conseguenze sulla vita extrascolastica di noi studenti: non ci sarebbe più spazio per sport, attività ricreative, relazioni interpersonali e dedizione allo studio.

Nonostante queste motivazioni siano più che valide, non sono state sufficienti per impedire al consiglio d’istituto di approvare la proposta della Provincia.

La votazione è stata eseguita senza tenere conto di queste esigenze, preferendo invece sostenere una condizione chiaramente più agevole per i lavoratori all’interno dell’istituto.

Hanno deciso di ignorare la voce di chi la scuola la vive e la fa vivere.

Adesso spetta a noi farla ascoltare.

Le rappresentanti

Cerioli Aurora

Tedeschi Iside

Dispinzieri Martina