
Affollata assemblea cittadina, giovedì sera al San Luigi, per un discernimento comunitario, all’interno di un cammino sinodale in preparazione alla Visita Pastorale del vescovo Daniele.
Assemblea guidata dal parroco dell’Unità Pastorale Cattedrale-Ss. Trinità, don Remo Tedoldi, che ha aperto i lavori cedendo subito la parola al vescovo Daniele.
“La città conta un terzo della popolazione diocesana – ha esordito mons. Gianotti –. Già questo dato giustifica un’attenzione speciale da riservare appunto alla città. Dove risiedono anche tutti i servizi scolastici e sanitari del territorio, i servizi del commercio e delle attività produttive.”
In prospettiva della Visita Pastorale del Vescovo in città
Le parrocchie cittadine, unite in UP, negli anni scorsi, svolgono oggi l’attività pastorale al loro interno. E gli ambiti sovraparocchiali rischiano di essere trascurati.
“Siamo a una sorta di guado. L’assetto attuale delle parrocchie e delle UP – si è chiesto il vescovo Daniele – risponde alle esigenze moderne della città? È opportuno ripensarne la struttura attuale? Come rispondere alle esigenze degli ambiti non parrocchiali?”
Ha quindi proposto di “entrare in una sorta di percorso sinodale che si proponga di mettere a tema tutti i diversi aspetti della pastorale nella città di Crema per arrivare a suggerire proposte nuove, coinvolgendo tutti gli agenti pastorali. Il tutto propedeutico alla Visita Pastorale che potrebbe risultare un punto di arrivo e anche di partenza per mettere in atto i cambiamenti necessari, perché la nostra Chiesa possa svolgere sempre più adeguatamente la sua missione.”
I nodi critici
Di seguito Mauro Castagnaro ha illustrato il cammino sinodale della Chiesa, sottolineando che non siamo soli a compiere questo percorso, ma lo stiamo facendo insieme alla Chiesa italiana. Da questo processo sono emersi alcuni nodi critici: “Una Chiesa vista come giudicante, clericale, incapace di ascoltare e comunicare soprattutto con i giovani, perché moralista e dotata di un linguaggio obsoleto, che si riverbera nella catechesi e nella liturgia, ma non offre una spiritualità in grado di orientare la vita; una Chiesa in cui il laicato conta poco, le donne sono emarginate.”
Quanto emerso dagli interventi
È seguita subito la serie di interventi dei presenti. Innanzitutto una nota critica di chi ritiene che le Unità Pastorali siano la morte delle parrocchie. Di seguito s’è sottolineato che il Cristianesimo è ormai minoranza: minoranza attiva o chiusa in se stessa?
Nelle problematiche che sorgono nell’unificazione di diverse parrocchie, bisogna dare ai laici un proprio, vero ruolo.
Si è sottolineato che per realizzare una Chiesa missionaria è necessario intervenire su alcuni punti: l’iniziazione cristiana; la formazione degli adulti; la ministerialità; la corresponsabilità; le piccole comunità; la fraternità.
Ma gli strumenti che oggi abbiamo sono adeguati alla evangelizzazione? Un nuovo strumento efficace potrebbero essere le piccole comunità.
La proposta di don Remo
A conclusione degli interventi, don Remo ha proposto di costituire entro febbraio, una commissione che rifletta e approfondisca i temi, raccolga idee e faccia delle proposte.
Il vescovo Daniele ha concluso l’incontro sottolineando che il cammino di rinnovamento deve aprirsi anche alle realtà non ecclesiali della nostra città. E ha richiamato tre punti:
– Nessun discorso strutturale va avanti se non c’è un continuo impegno di conversione. Ma questo non basta perché la nostra testimonianza non è solo di singole persone, ma ha un carattere comunitario.
– È necessario superare l’autoreferenzialità e creare stima vicendevole e fraternità.
– L’importanza della svolta missionaria: dobbiamo fare i conti con una realtà di Chiesa che difende ancora lo status quo.
La mozione proposta da Piero Cattaneo
Al termine Piero Cattaneo ha proposto una mozione da approvare (il che è avvenuto con un applauso), in merito alla drammatica guerra di Ucraina.
Ecco il testo:
Convocati per costruire una Chiesa più vera e capace di dire il sogno di Dio anche domani, non possiamo non vedere oggi una crisi militare in Europa sempre più portatrice di morte e distruzione.
Questa assemblea della Chiesa cittadina di Crema raccoglie l’ansia e la paura delle persone comuni, invoca la misericordia dello stesso Dio, comune a tutti i cristiani dell’Europa, affinché illumini le scelte dei decisori e apra a tutti gli occhi sulle conseguenze ancora più terribili che potrebbero derivare.
La Chiesa cattolica di Crema, parte di quella universale, non può pregare per una parte contro l’altra, non benedice i missili, ma grida la necessità di una tregua immediata, motivata dal fatto che realisticamente nessuna delle due parti in lotta potrà vincere, ma tutte certamente solamente perdere. Madre della Pace prega per noi!