Castelleone. Anche nel 2022 niente falò

Storica foto del mitico 'Marta' accanto al falò da ardere

Anche il 2022 sarà orfano di una delle tradizioni più care ai castelleonesi: il falò di San Giuseppe. La sera del 19 marzo tutta la comunità si è sempre ritrovata in piazza Isso attorno alla catasta di legna con in cima la ‘vecia’, simbolo dell’inverno da dare alle fiamme. E mentre la statua del Santo in corteo dalla chiesa parrocchiale veniva riportata nella chiesina a lui dedicata, la luce del falò la illuminava chiedendo la grazia di un raccolto proficuo nelle campagne. Dopo aver spento il rogo ancor prima che attecchisse nel 2020 e nel 2021, la pandemia si è ripetuta anche nell’anno in corso. L’ufficialità è arrivata dal sindaco Pietro Fiori che si è confrontato anche con i volontari che ogni anno allestiscono la catasta di legna, raccogliendo, anche casa per casa, fascine di rami da bruciare in piazza la sera. Troppo complicato gestire l’afflusso e garantire l’applicazione rigorosa delle norme antiCovid, con il falò di San Giuseppe quest’anno non si farà. E con questa tradizione si interrompe anche quella del ritrovo conviviale la notte sulle braci ardenti di tanti giovani e non pronti a cuocere sulle braci patate al cartoccio e salamelle.
Un vero peccato. Ma sarà ancor più festa nel 2023 quando, ne siamo certi, questa bella usanza tutta castelleonese di festeggiare la primavera con due giorni d’anticipo, tornerà a unire la comunità del borgo.