Lo scorso 12 maggio s’è svolta nel Parco del Serio la liberazione in natura di due cicogne bianche. Vista la particolare situazione di emergenza, l’evento non è stato pubblicizzato al fine di evitare qualsiasi possibile forma di assembramento.
Il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci, ha commentato: “Nel corso degli ultimi 20 anni nelle aree protette della Lombardia sono stati realizzati diversi centri di ambientamento della Cicogna bianca con lo scopo di reintrodurre le cicogne nella nostra Regione. Il centro di ambientamento “Antico fosso bergamasco”, sito in località Naviglio a Romano di Lombardia, è stato realizzato nel 2016 grazie al fondamentale contributo della società Bre.Be.Mi., che ha finanziato l’intero costo dell’intervento e più recentemente anche un suo futuro ampliamento”.
Nel corso del 2019 è avvenuta la prima liberazione di due cicogne che si sono allontanate verso nuove aree. Nel frattempo all’interno della voliera due dei piccoli nati nella primavera 2019 sono sopravvissuti. “Quest’anno – prosegue Monaci – si è verificato un evento del tutto particolare: presso il nido esterno alla voliera, occupato da una coppia di cicogne selvatiche da oltre un anno, è giunta un’altra coppia. Le quattro cicogne selvatiche sono rimaste insieme per un giorno e poi come in una staffetta, le due “vecchie” cicogne hanno abbandonato il Parco del Serio, mentre la nuova coppia ha sistemato il nido esistente e dopo pochi giorni ha deposto le proprie uova. La liberazione dei giorni scorsi delle due nuove cicogne ha un duplice obiettivo: da un lato quello di rilasciare in natura volatili nati in voliera, incrementando così la popolazione di cicogne selvatiche, dall’altro rappresenta in questo momento un messaggio di speranza per il nostro futuro.
“L’uomo prendendosi cura della natura e tutelando la biodiversità si sta, in realtà, anche prendendo cura di se stesso visto che è ormai riconosciuto il concetto di One health, cioè si riconosce che la salute degli esseri umani è legata alla salute degli animali e dell’ambiente”, riflette Monaci. Il quale ringrazia per l’impegno e la generosità Walter Maffi, che gestisce quotidianamente l’area, il Comune di Romano, che ha messo a disposizione i propri terreni e le Gev (Guardie Ecologiche Volontarie) che contribuiscono alla vigilanza.