A un mese dalla tromba d’aria che il 12 agosto ha pesantemente colpito Casaletto Ceredano – unitamente ad altre zone del nostro territorio – in paese si è provveduto a sistemazioni provvisorie per poter tornare alla funzionalità, in attesa dei contributi per le riparazioni definitive. Nessuno si è tirato indietro e, dalle istituzioni ai singoli cittadini, i casalettesi si sono dati da fare affrontando l’emergenza.
“Il tardo pomeriggio del 12 agosto, dopo il passaggio della tromba d’aria – ricorda il sindaco Aldo Casorati – è iniziata una serie di concitati contatti telefonici con consiglieri, Protezione Civile e semplici cittadini che segnalavano difficoltà e danni. La prima domanda, ricorrente in ogni telefonata, era: si è fatto male qualcuno? Al termine di una serie di contatti e avendo ragionevole certezza che nessuno si era fatto male, l’esclamazione spontanea di tutti era ‘ringrasièm al Signur’. Questo è il sentimento prevalente, unito alla saggezza della nostra gente. Il resto si aggiusta: ci si rimbocca le maniche e si comincia a lavorare”.
La Protezione Civile – ricordiamo che Casaletto vanta l’attivo gruppo di volontari San Marco – è partita immediatamente per liberare le strade dalle piante cadute e in poche ore il paese era raggiungibile da tutte le parti.
“Il mio ‘grazie’ – riprende il sindaco Casorati – non è solo per il nostro gruppo di Protezione Civile, che ha svolto un lavoro enorme con grande impegno e professionalità, ma anche per l’aiuto spontaneo di tanti volontari che si sono rimboccati le maniche, capendo le difficoltà e la preoccupazione che stavamo vivendo”.
A distanza di un mese, continua il primo cittadino casalettese, “siamo soddisfatti per quanto siamo riusciti a fare. La palestra è ancora un po’ ‘incerottata’, ma siamo riusciti a renderla agibile dal 9 settembre. I pannelli danneggiati del fotovoltaico sono stati sostituiti e l’impianto ha ripreso a funzionare. Abbiamo poi rifatto la recinzione caduta del campo da calcio, per cui anche questa struttura è agibile. I privati, come dicevo, si sono messi subito all’opera e i lavori di ripristino sono a buon punto o addirittura terminati”.
Adesso, afferma speranzoso Casorati, “attendiamo con fiducia un finanziamento Regionale o dallo Stato per sostituire ‘i cerotti’ con opere definitive”.