Torlino. Piccoli Comuni in difficoltà, Figoni scrive alla premier

Una lettera per esternare le difficoltà che quotidianamente i piccoli Comuni come Torlino Vimercati (ma anche quelli più grandi sono attanagliati da questa problematica) vivono nella gestione dei Servizi sociali. L’ha scritta Giuseppe Figoni, vicesindaco torlinese, direttamente alla premier Giorgia Meloni.

Difficoltà nel garantire coperture all’Welfare
“Mi sono deciso a prendere carta e penna per segnalare una questione che grava sui Bilanci dei Comuni. Negli ultimi anni si è assistito a un’impennata dei costi da sostenere nel settore in generale e dei servizi di assistenza scolastica degli alunni disabili in particolare. La legge 104 del 1992, che rappresenta ancora oggi il punto di riferimento fondamentale per i diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese, attribuisce agli Enti Locali competenze in materia di integrazione scolastica. Non si tratta tuttavia di un obbligo di legge che forma un diritto esigibile ma di un indirizzo di programmazione del welfare locale, condizionato dalle reali disponibilità di bilancio dei Comuni”, premette l’ex sindaco.
Nonostante questo, a fronte di una drammatica riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali avvenuta costantemente negli ultimi anni, “il Comune di Torlino Vimercati ha voluto a tutti i costi tutelare questa utenza, mantenendo il proprio servizio di integrazione scolastica degli alunni disabili. Ciò ha però comportato il raddoppio dei relativi costi a causa del vistoso aumento degli alunni fruitori del servizio”, spiega Figoni. Convinto che certamente l’integrazione scolastica degli allievi con disabilità costituisca un diritto costituzionalmente garantito e inalienabile, ma altrettanto sicuro che “per mantenere i medesimi livelli di assistenza i relativi costi sono sostenuti interamente dai Bilanci comunali, mentre in altri ambiti delle politiche socioeducative vengono garantiti specifici fondi sia sul versante sociale che sanitario. Una situazione che rischia di farsi insostenibile”.
Di qui l’appello al Governo Meloni, con l’obiettivo di portare l’attenzione su questo problema per vagliare la possibilità di avviare un tavolo con tutte le realtà istituzionali “al fine di aprire un confronto che consideri la possibilità di un accollo totale o parziale di queste spese da parte del Miur e/o del sistema sanitario nazionale. Confido nel suo interessamento”, termina la missiva di Figoni.