Riuscita, molto partecipata e applaudita la Notte nazionale del Liceo classico al Racchetti di Crema. L’evento, che ha raggiunto la nona edizione a livello nazionale e la quinta in città, è nato da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso
il Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (CT) e ora ricercatore di Filologia classica
presso l’Università di Torino, ed è sostenuto sia dal Ministero della Pubblica Istruzione sia
dall’Associazione Italiana di Cultura Classica.
La “Notte nazionale del Liceo classico” si è svolta ieri, venerdì 5 maggio, dalle ore 18 alle 24 in 355 licei classici.
Il liceo classo è pieno di vitalità
La cerimonia di apertura è iniziata con la drammatizzazione del testo poetico vincitore del concorso nazionale a cura della studentessa del classico Rachele Sghirlanzoni. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico, prof. Claudio Venturelli, che ha sottolineato come la Notte del Liceo classico non si limiti alle singole performance, ma anche quanto ha contribuito per la sua realizzazione: l’emotività, la cooperazione, la creatività e diversi talenti. Inoltre, ha ricordato le origini di questa apprezzata iniziativa: dimostrare che il
curricolo del classico, nonostante tutti gli attacchi subìti negli anni, sia ancora pieno di
vitalità ed è popolato da studenti motivati, con abilità e competenze che oltrepassano di gran lunga quelle richieste a scuola.
“Il liceo classico è vivo e i nostri studenti dimostrano quanto questo intendimento sia vero” ha dichiarato.
Studenti che mostrano i loro talenti, coltivati fuori dall’aule scolastiche
La cerimonia di apertura è proseguita con il Concerto in La Minore per due violini Op. 3 N. 8 di A. Vivaldi – eseguito da Riccardo Reiter, Giulia Galbiati e Michela Longari (IIB e IIIB), e con l’intermezzo musicale Preludio in Do maggiore (BWV) di J.S. Bach a cura di Anna Smiroldo (IVA) all’arpa.
Come è solito in queste circostanze, non sono mancati i saluti da parte delle autorità. A portare i saluti dell’amministrazione comunale è intervenuta Emanuela Nichetti, l’assessora all’Istruzione e alle Pari Opportunità e docente del Racchetti-da Vinci: “È bello come i ragazzi e le ragazze possono vedere questa scuola, mettendo in campo i loro talenti che vanno oltre allo studio delle singole lezioni”.
Tra il pubblico anche l’assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili, Giorgio Cardile, ex studente del Racchetti perché la Notte del Liceo classico è l’occasione per chi lo frequenta di applaudire i propri compagni e per quanti hanno studiato presso questa scuola di ritornarvi, ricordare quanto vissuto da liceali e riabbracciare i docenti.
Svelata la scultura per i 60 anni dell’istituzione del liceo “A. Racchetti”
“Scuola come luogo di studio diverso, per mettere in rilievo competenze trasversali” ha aggiunto Venturelli, prima di ringraziare le docenti che hanno curato l’organizzazione dell’evento, la prof.ssa Alessandra Tamburrino per il coordinamento generale, i docenti, il dsga dr. Marzano, le collaboratrici scolastiche, i tecnici e il personale di segreteria.
A Crema la Notte nazionale del Liceo classico è stata anche l’occasione per proseguire con le celebrazioni del 60° anniversario dell’istituzione del liceo “A. Racchetti” (nel 1962 è stato attivato il triennio del Ginnasio in città). E’ stata così svelta la scultura realizzata da Gino Tosetti, definito dal dirigente scolastico come “cremasco doc e fabbro-artista”. La scultura vede anche l’iscrizione in latino di un passo di Seneca: vitae non scholae discimus, non studiamo per la scuola ma per la vita.
A seguire intervento anche da parte del dott. Pietro Martini, presidente dell’Associazione ex-alunni Liceo Ginnasio “Alessandro Racchetti”, che ha illustrato brevemente la realtà. A seguire è stato sancito ufficialmente il gemellaggio con l’IIS “Gandini-Verri” di Lodi. Per l’occasione, dunque, alla dirigente Giusy Moroni è stata donata una piccola clessidra.
Tante performance nelle aule e la conclusione in palestra
La cerimonia di apertura della Notte del Liceo classico si è conclusa con l’esibizione degli studenti del laboratorio musicale, che hanno proposto l’Ave Maria di Schubert. Poi nelle aule del classico si sono svolte tematiche e differente performance: rappresentazioni, esibizioni musicali, interviste molto speciali, presentazioni di progetti e dei lavori realizzati.
Alle 20.15 nel cortile esterno è stato offerto un rinfresco e a seguire in palestra la conclusione della Notte del Liceo classico con la drammatizzazione del brano finale di Apollonio Rodio a cura degli studenti – Sara Venturelli e Alice Milanesi (VA) e Veronica Vinci e Anna Sofia Fiameni (IIIA) – e con altre esibizioni canore.