Gesù e Nicodemo. Seconda serata degli Esercizi

Esercizi spirituali al Popolo
Un momento degli Esercizi al Popolo di questa sera

Seconda serata degli Esercizi spirituali al popolo, predicati dal vescovo Daniele, martedì sera alle ore 21 in cattedrale.
Il tema della veglia: Rinascere nell’incontro con il Signore Gesù. Ed è stato letto il brano di Giovanni che racconta del dialogo tra Gesù e Nicodemo (Gv 3,1-21).

LA MEDITAZIONE DEL VESCOVO

È seguito il commento-meditazione del vescovo Daniele.
Nicodemo – ha detto – era capo del Sinedrio, apparteneva ai farisei era un maestro in Israele. Gesù lo incontra di notte perché è un tempo propizio per meditare sulla legge del Signore.
C’è stato un motivo specifico perché Nicodemo abbia chiesto un dialogo con Gesù? Il Signore aveva appena messo sottosopra il tempio rovesciando i banchi dei venditori. Fa capire al capo del Sinedrio che è arrivata la fine del tempio. Il luogo di incontro con Dio ora è Gesù stesso: in lui abita Dio! Forse Nicodemo chiede un colloquio con Gesù, per capire chi è questo Rabbi.”

E il Vescovo ha sottolineato sottolinea alcuni punti del colloquio. La prima riposta di Gesù è destabilizzante: “Se uno non nasce dall’alto non può vedere il Regno di Dio”. Gesù gli dice, in pratica, che deve ripartire da zero, mettendo in discussione tutto quanto crede di sapere.
Nicodemo resta stranito: come può accadere questo? Si tratta di rinascere, di tornare all’infanzia dove si sa poco, ma si è molto più disponibili a raggiungere nuovi obiettivi. E Nicodemo sembra senza speranza, vecchio dentro: atteggiamento che a volte abbiamo anche noi, prigionieri delle nostre abitudini, incapaci di rinnovare noi stessi.”

E mons. Gianotti ha spiegato che Gesù annuncia l’irruzione di Dio nella vita dell’uomo come un dono. Il dono dello Spirito e una rinascita che viene dall’acqua che è lo Spirito stesso. Egli ha la potenza di sconfiggere ogni debolezza e ogni fragilità della nostra carne.
Lo Spirito non è una forza tangibile, ne sentì la voce, come il vento, ma non puoi toccarlo. Ne senti gli effetti che genera nella tua vita di credente. Dalla gioia del cuore comprendiamo che lo Spirito è all’opera.

Il Vescovo ha concluso che “la vita secondo la volontà di Dio non è il frutto dello sforzo umano, ma un dono dall’alto, attraverso suo Figlio, quando viene innalzato sulla croce.” E Nicodemo, uomo pensoso, dopo aver riflettuto, sarà sotto la croce per accogliere il corpo del Signore e porlo nel sepolcro, come in un seno materno, per rinascere alla gioia pasquale.

LA TESTIMONIANZA DI EDITH STEIN

La testimonianza proposta martedì sera è stata quella di Edith Stein (santa Teresa Benedetta della Croce) di cui è stata letta una breve biografia. Ebrea, poi atea, di seguito cristiana e carmelitana, infine portata nel campo di concentramento di Auschwitz dove venne uccisa.
Il Vescovo ha voluto ricordare quella notte – per collegarla all’episodio di Nicodemo – nella quale lesse la vita di santa Teresa scritta. Da qui Edith capì che la verità era nella persona di Gesù e chiese il battesimo. E sono state lette alcune sue frasi sul tema della croce.
La Veglia è terminata con la lettura di un commento al Vangelo di Nicodemo del gesuita Domenico Pugliese, le preghiere di intercessione e la benedizione.