LIBERA ARTIGIANI – Marangoni: “Non ci può essere ripresa senza investire nei giovani”

Marangoni e Bressanelli della Libera Artigiani

Il segretario della Libera Associazione Artigiani di Crema, Renato Marangoni, fa il punto della situazione sul mondo lavorativo, condividendo i dati elaborati a livello nazionale dalla rappresentanza dei consulenti del lavoro, al cui ordine professionale il segretario Marangoni è iscritto.
“Dopo un anno di emergenza, almeno il 90% circa dei dipendenti del settore artigiano lavora normalmente e solo un 10% si trova con una posizione lavorativa sospesa”, riferisce Marangoni. “Questo dato per il settore è molto importante, significa infatti che, pur indubbiamente colpito, nondimeno il comparto dimostra di saper resistere. Un altro aspetto da sottolineare è che l’impatto della pandemia ha causato anche la diminuzione del reddito, il che è vero soprattutto per il lavoro autonomo. Parliamo di una situazione percepita da almeno il 50% degli interessati”.
Quali sono le previsioni per il prossimo futuro, sulla base dei dati disponibili? “Riguardo ai prossimi mesi la visione da parte degli addetti ai lavori è eterogenea. Mi spiego meglio: il 50% dei soggetti interpellati prevede un miglioramento; l’altra metà, invece, pur non ritenendo che la situazione peggiori, vede quantomeno delle difficoltà davanti a sé. In ogni caso, almeno un terzo, tra autonomi e lavoratori dipendenti, pensa che ci vorrà del tempo prima di tornare ai livelli pre-Covid. Va detto che di sicuro il mondo del lavoro, e l’artigianato in particolare, è attualmente un po’ demoralizzato e preoccupato per quanto avvenuto e per quello che ci aspetta. Del resto ci sono ancora dei fattori di incertezza: le casse integrazioni in essere, per esempio, ma anche l’incognita legata allo sblocco dei licenziamenti”.
Che cosa si può fare per invertire la rotta e tornare a rilanciare le migliori energie?
Quello che emerge sempre più è che tra gli aspetti fondamentali per mantenere il proprio lavoro oppure per trovare un’altra occupazione rivestono un ruolo di primo piano le competenze e una formazione professionale aggiornata. Si tratta di una convinzione valida per almeno il 40% degli interpellati. A questo proposito si ricollega l’importanza di tutti i percorsi relativi alla formazione professionale, come per esempio gli Its e gli Ifts. In breve, occorre investire nel futuro e parlare di futuro equivale a parlare di giovani, un tema su cui la Libera Artigiani si trova in prima fila da molto tempo, a partire dal concorso “Intraprendere”, da lei ideato per gli studenti delle scuole superiori”.
Ci può parlare del vostro progetto “Sviluppo 1000” dedicato proprio alle nuove generazioni?
“Volentieri. Premetto che è ferma convinzione della Libera Artigiani che i giovani vadano incentivati, dimostrando loro non solo fiducia ma anche un supporto concreto, perché oggi giorno aprire un’attività richiede sicuramente del coraggio ma anche degli oneri economici non indifferenti. In questo senso, con “Sviluppo 1000” la Libera Artigiani si propone di aiutare per i primi tre anni (1000 giorni appunto) un giovane tra i 18 e i 35 anni, che avvii un’attività imprenditoriale entro il 31 dicembre 2021, accollandosi la totalità dei costi di gestione nel primo anno, che per il beneficiario è quindi gratuito (salvo le spese vive) e limitandosi a fargli pagare un contributo simbolico per i successivi due anni. In questo modo, un giovane potrà concentrarsi interamente sul suo progetto e sullo sviluppo della sua idea. Il messaggio che vogliamo lanciare alle giovani generazioni, infatti, è che la Libera Artigiani è sempre al fianco di tutti coloro che intendono avviare una loro attività”.
Avete già avuto dei riscontri da parte di giovani interessati ad avviare una nuova impresa?
“Siamo molto soddisfatti, perché a un mese dal lancio della nostra nuova iniziativa abbiamo già ricevuto le prime richieste, che verranno valutate e di cui daremo riscontro nel corso dell’anno. Invito ancora i nostri giovani a farsi avanti, senza timori. Gli artigiani sono pronti ad aiutarvi, trasmettendovi il loro sapere, piuttosto che rischiare di perderlo. Questo vale anche nell’ottica del ricambio generazionale, quanto mai urgente e non più vincolabile ai legami di parentela. Serve che le nuove generazioni subentrino alle precedenti, se vogliamo preservare il prezioso patrimonio dell’artigianato italiano”.

Per partecipare all’iniziativa è necessario richiedere informazioni tramite posta elettronica, all’indirizzo laa@liberartigiani.it.