Izano – Arrestato a Soresina il ‘baby pusher’ della zona

I Carabinieri presso i giardini di via Marconi a Soresina, teatro dello spaccio

I Carabinieri del Comando Stazione di Soresina, al termine di articolate indagini iniziate nel novembre dello scorso anno, hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza restrittiva di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità, un 17enne, nato a Crema (CR), residente a Izano (CR) disoccupato, con l’accusa di spaccio continuato di sostanze stupefacenti aggravato da tipologia e quantitativi di sostanza, trattandosi di eroina. “Le indagini – spiegano dal Comando provinciale dell’Arma – hanno consentito ai militari di individuare e cogliere in flagrante il giovane in via Marconi a Soresina, di fronte al locale Municipio, mentre era intento a spacciare. Sottoposto a perquisizione personale è stato trovato in possesso di 340 in contanti e di un telefono cellulare che, sottoposto a visione, risultava contenere l’invio di messaggi dal contenuto palesemente indiziario circa un florido smercio di stupefacenti”. Nel corso dei servizi di appostamento e controllo sono stati identificati e segnalati in qualità di assuntori di drogai e come acquirenti del ‘baby pusher’ diversi soggetti di età compresa tra i 55 e i 17 anni. Clientela che è risultata rifornirsi dal giovane provenendo da Soresina (paese scelto come pizza di smercio dal ragazzo che proprio con una soresinese 30enne aveva da tempo una relazione sentimentale), Pizzighettone, Casalmorano, Cremona, Casalbuttano ed Uniti, Annico, Maleo, Casalpusterlengo, Montodine, Castelleone e Pontevico.

La cessione delle dosi di stupefacente avveniva dietro pagamento di somme oscillanti tra 50 e 100 euro. La modalità era semplice, come spiegano i Cc: “l’acquirente, trovandosi in prossimità del pusher, inoltrava chiamata sul cellulare dello stesso facendo squillare il telefono per una o due volte per poi chiudere la chiamata senza attendere risposta. Il 17enne faceva la medesima operazione per avvisare l’acquirente che stava per scendere in strada, nel caso fosse stato ancora in casa della compagna. Spesso il minore si presentava alla consegna, mano nella mano con la fidanzata, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di concorso nell’attività di spaccio. Il giovane si avvicinava all’acquirente di turno, tenendo già lo stupefacente nel pugno chiuso e con una stretta di mano a simulare un saluto cedeva la droga ricevendo quantitativo economico pattuito e così avveniva la cessione. È capitato anche che il minore si recasse agli incontri da solo portando al guinzaglio un cane di razza pitbull o li attendesse seduto in compagnia della ragazza su di una panchina del parco, scambiando qualche ‘effusione’ al passaggio delle pattuglie, ciò per non destare il sospetto con la loro presenza specie in orario serale”.

Numerosissime sono le cessioni accertate dagli inquirenti a beneficio di clienti abituali e occasionali, quantificati in almeno una trentina di persone. Dopo i primi scambi di droga e denaro con la clientela, stabiliti abituali quantitativi e prezzi, gli ordini venivano inoltrati con un semplice messaggio: “il solito”. Quindi risposta sempre in codice e poi la dinamica descritta in occasione dell’appuntamento. Una procedura collaudata che non è però passata inosservata ai Carabinieri che dopo appostamenti ed escussioni di testimoni sono entrati in azione.

Il 17enne tratto in arresto è stato collocato presso una comunità di un’altra provincia.