Apre sabato 21 dicembre il grande presepe dei Sabbioni che porta il nome del suo “papà”, l’indimenticabile Giovanni Alghisio il cui sorriso e umanità sono sempre presenti in ogni angolo del meraviglioso allestimento. Fino al 19 gennaio – a ingresso libero con orario 9.30-12 e 14-22 – tutti potranno ammirare in via Rossi Martini il grande villaggio della Natività dove, tutt’intorno alla capanna di Gesù, sono ricostruite nei minimi particolari le scene tipiche dell’antica campagna cremasca e dei suoi abitanti, raffigurati nelle attitivà di ogni giorno.
Come ricordano gli organizzatori, oggi riuniti in un’associazione, il presepe è iniziato nel 1989 e si estende su un’area di circa 3.000 metri quadri. Una vera e propria “Betlemme cremasca”, con più di 300 tra personaggi e animali, costruiti in legno e gesso e rigorosamente a grandezza naturale, collocati in ambiente rurale tipico della nostra zona negli anni ’40 e ’50.
Accanto alla capanna ci sono la cascina, la casa contadina con la sua vita semplice ma ricca di valori, le stalle… Qundi il mulino, l’osteria, l’asilo e la scuola, il fabbro, il falegname, la lavandaia, l’apicoltore, il sarto, il fruttivendolo, lo spettacolo circense, il convento dei frati, la stazione ferroviaria e moltissimo altro. E poi un falò sempre acceso, dove trovare una bevanda calda e amici con i quali condividere non solo il tepore del fuoco, ma soprattutto il calore che viene dal cuore.
Come ricordano gli organizzatori, oggi riuniti in un’associazione, il presepe è iniziato nel 1989 e si estende su un’area di circa 3.000 metri quadri. Una vera e propria “Betlemme cremasca”, con più di 300 tra personaggi e animali, costruiti in legno e gesso e rigorosamente a grandezza naturale, collocati in ambiente rurale tipico della nostra zona negli anni ’40 e ’50.
Accanto alla capanna ci sono la cascina, la casa contadina con la sua vita semplice ma ricca di valori, le stalle… Qundi il mulino, l’osteria, l’asilo e la scuola, il fabbro, il falegname, la lavandaia, l’apicoltore, il sarto, il fruttivendolo, lo spettacolo circense, il convento dei frati, la stazione ferroviaria e moltissimo altro. E poi un falò sempre acceso, dove trovare una bevanda calda e amici con i quali condividere non solo il tepore del fuoco, ma soprattutto il calore che viene dal cuore.
La 31a edizione del presepe è stata anticipata da una mostra itinerante a cura della fotografa Valentina Zanzi: i suoi scatti, affissi in giro per la città, propongono ritratti di persone “normali” legate all’allestimento sabbionese. Una bellissima idea della Zanzi che offre in tal modo la possibilità di approfondire e apprezzare il gigantesco lavoro di Giovanni Alghisio sui suoi personaggi.
Per visite di scuole e gruppi al presepe dei Sabbioni, contattare i numeri 334.2992713 o 338.1669266.