I grandi carri allegorici del Carnevale Cremasco hanno da sempre ricoperto una parte molto importante della manifestazione – inutile nasconderlo – ma anche quest’anno rimarranno a riposo. Dopo tanta fatica i volontari e i gruppi non potranno mostrare la loro creatività alla cittadinanza. Almeno per ora.
Eppure qualcosa, per non scordarci la nostra bella tradizione, è possibile fare lo stesso. Già domenica scorsa, complice la bella giornata di sole, la ventunesima edizione dei Mercatini carnevaleschi a cura dell’Agenzia Cinzia Miraglio ha richiamato in piazza Duomo e nelle vie del centro tantissima gente, di tutte le età.
Tutti in maschera!
Domani, domenica 27 febbraio, le bancarelle saranno una trentina, in forma ridotta, per lasciare spazio alle installazioni statiche che il Comitato Carnevale presieduto da Eugenio Pisati ha ideato per tutti i cremaschi e i turisti.
C’è attesa anche per la battaglia di coriandoli, con piccoli e grandi invitati, se possibile, in maschera. Gli organizzatori li aspettano per le ore 15.
Proprio il presidente Pisati – in anteprima per noi del “Torrazzo” – spiega che “domani oltre ai mercatini installeremo una scenografia ad hoc, che speriamo possa piacere a tutti”. Viste le dimensioni dei grandi carri non è stato possibile portarne in piazza e i volontari hanno creato una nuova scenografia tridimensionale.
“Forse ne stiamo uscendo”
“Anticipo che il tema della stessa è astratto – ci spiega Pisati -. Dato il Covid siamo partiti dalla frase Forse ne stiamo uscendo: questo lo slogan che ha ispirato il lavoro. Ci saranno tante grandi figure, se vogliamo anche un po’ bizzarre, a sottolineare che davvero ne stiamo uscendo… a volte in qualche maniera”.
È la traduzione letterale nel nostro dialetto, però, che strappa un sorriso: Par che sèm adre ad andaghen an fora, ma a na quai manéra. In effetti il Covid ha lasciato strascichi un po’ in tutti noi.
Il Comitato Carnevale prova a strappare un sorriso e una riflessione… nonostante tutto. Pisati tiene a ringraziare per l’allestimento i gruppi dei Barabètt e degli Amici.