Pari Opportunità ALI – “Le sindache d’Italia”, Stefania Bonaldi tra le protagoniste

Stefania Bonaldi

Con le ultime elezioni presidenziali è stata scritta una nuova pagina della storia americana. Dopo oltre due secoli il ruolo di vicepresidente sarà ricoperto da una donna afroamericana, Kamala Harris. “Il sogno americano”: così i titoli di molti articoli di giornali nazionali e
internazionali hanno commentato la notizia. Un ottimo traguardo non solo personale per Harris, ma per tutte le donne. Una fonte di ispirazione. Come lo è, per le cremasche e non solo, il sindaco Stefania Bonaldi. Harris e Bonaldi, due donne, insieme a poche altre, attive in un settore dove sembra predominare il sesso maschile, così almeno nel nostro Paese. Non una semplice sensazione, ma la “triste” realtà.

Le sindache d’Italia. Viaggio nella storia delle amministratrici italiane

Una realtà che ben la evidenziano i dati raccolti dal Dipartimento Pari Opportunità ALI – Autonomie Locali Italiane attraverso una ricerca, ora pubblicata nel libro Le sindache
d’Italia. Viaggio nella storia delle amministratrici italiane.
“Il numero di amministratrici in termini percentuali è ancora basso e insufficiente. C’è, quindi, un problema di rappresentanza femminile nelle istituzioni. Questo significa che la democrazia non è sufficientemente matura”, afferma Andrea Catizone, responsabile del
Dipartimento Pari Opportunità ALI, autrice (assieme alla storica e scrittrice Michela Ponzani) del volume e moderatrice dell’incontro della settimana scorsa, esclusivamente online, per presentare la nuova pubblicazione.
Le sindache d’Italia inizia dalle prime candidate donne alle amministrative. Correva l’anno 1946, quando tra le circa 2.000 candidate alle elezioni, molte furono elette nei Consigli comunali e 10 diventarono sindache. Non solo una svolta storica, ma anche, come definito da
Catizone, “un grande periodo di riscatto” per le italiane.
Queste prime cittadine si trovarono a governare in un’Italia afflitta da gravi problemi economici e sociali. Un Paese da ricostruire dalle ceneri del secondo Dopoguerra. Una situazione complessa che non si allontana molto da quella dei giorni nostri.

Stefania Bonaldi tra le protagoniste

Tra le schede biografiche delle amministratrici, non solo del passato ma anche del presente, ce n’è una tutta dedicata a Bonaldi, la prima sindaca donna di Crema, intervenuta anche durante la presentazione del volume. Non solo ha parlato della necessaria duttilità amministrativa durante un’emergenza, ma si è espressa anche sul tema delle Pari Opportunità: “Le donne hanno dei talenti che sono in grado di mettere in circolo nelle loro comunità. Una democrazia che non dà spazio alle donne non è matura, si perde qualcosa. Le sindache fanno ancora, tutt’oggi, da apripista. Nel mio Comune, per esempio, su 24 consiglieri solo 5 sono donne”.
Un libro, una ricerca e una presentazione che ben mettono in evidenzia quanto bisogna ancora lavorare sul fronte “rappresentanza femminile nelle istituzioni”. Lo ha evidenziato anche Matteo Ricci, presidente di ALI e sindaco di Pesaro.
Quindi, tutti insieme impegniamoci perché questo diventi realtà al più presto!