Nella seduta del 30 ottobre, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità lo schema di statuto e l’atto costitutivo della “Comunità Energetica Rinnovabile di Crema” (Cer). La costituzione di questa nuova associazione rappresenta un significativo passaggio per il territorio, confermando la volontà dell’amministrazione di fronteggiare le sfide climatiche e di sostenibilità attraverso un modello di produzione e condivisione di energia rinnovabile a vantaggio dei cittadini e delle piccole imprese locali.
Autosufficienza energetica e risparmio
La Cer di Crema, ambisce a diventare un esempio di autosufficienza energetica e risparmio, ponendosi al centro di una rete collaborativa che incentiva la transizione ecologica su scala locale. Attraverso il modello della Comunità energetica sarà infatti possibile per i cittadini e le Pmi del territorio non solo produrre e consumare energia da fonti rinnovabili, ma anche condividere risorse energetiche a beneficio di tutti i membri della comunità. “Con l’approvazione unanime per la Cer – dichiara il sindaco Fabio Bergamaschi – il nostro Consiglio ha confermato, con forza e coesione, la volontà di compiere un passo importante verso un futuro più sostenibile e socialmente giusto. La Comunità energetica rinnovabile rappresenta un modello innovativo e necessario per promuovere l’autosufficienza energetica, incentivare l’uso delle fonti rinnovabili, e affrontare in modo concreto e solidale il tema della povertà energetica, che colpiscono sempre più famiglie”.
Regia di Consorzio.It
L’adesione e il supporto che oltre 500 cittadini cremaschi hanno espresso attraverso le manifestazioni di interesse rappresentano un segnale chiaro: c’è voglia di cambiamento, di azioni tangibili che migliorino la vita della nostra comunità e riducano l’impatto ambientale. Ora, con la costituzione formale dell’associazione, “possiamo fare un passo avanti, iniziando a pianificare l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici sugli immobili comunali, perché la produzione e l’autoconsumo di energia siano concretamente alla portata. Non siamo soli in questo percorso: l’intero territorio cremasco è coinvolto e i Comuni limitrofi, in collaborazione con Consorzio.It, stanno lavorando in sintonia per un obiettivo comune”, aggiunge il sindaco. Crema intende tracciare una rotta che porti benefici duraturi e diffusi, dimostrando che, insieme, è possibile costruire un futuro energetico responsabile e condiviso. “Nei prossimi mesi, ci impegneremo per velocizzare le formalità amministrative necessarie, affinché la nostra Comunità energetica sia una realtà operativa quanto prima, a vantaggio di tutti”, ha promesso il primo cittadino.
Riduzione dell’impatto ambientale
“L’approvazione unanime della costituzione dell’associazione Comunità Energetica Rinnovabile di Crema – insiste Franco Bordo, assessore all’Ambiente – rappresenta un traguardo significativo e un punto di partenza fondamentale per l’avvio di uno strumento innovativo, che incontra l’interesse e la partecipazione attiva di molti cittadini. Crema, insieme ai Comuni di Campagnola Cremasca e Cremosano e con il prezioso supporto della Diocesi di Crema, sta compiendo un passo importante verso un modello di sviluppo sostenibile, che coniuga benefici ambientali, economici e sociali a favore dell’intera collettività”. La Cer di Crema ha un obiettivo ambizioso: garantire l’approvazione di energia da fonti rinnovabili a prezzi più accessibili, offrendo vantaggi tangibili a ogni singolo associato, contribuendo così alla riduzione dell’impatto ambientale.
Sostenibilità ambientale e benessere sociale
“Siamo convinti che, con il sostegno del Consorzio.It, quale soggetto gestore del progetto, potremo operare con efficienza e competenza per rendere questa realtà concreta e duratura. Questo passaggio formale è il primo passo di un percorso che auspichiamo sia condiviso e partecipazione da sempre più cittadini e istituzioni, per costruire insieme un futuro energetico più giusto e sostenibile. La Cer di Crema non è solo una risposta alla crisi energetica, ma un investimento sulla nostra capacità di crescere come comunità, promuovendo la sostenibilità ambientale e il benessere sociale”, conclude Bordo.