Si è costituito in data 17 luglio 2024 il Comitato Crema Musica che si pone come obiettivo la nascita del liceo musicale all’interno dell’IC. Crema II. L’intenzione è stata presentata dal presidente del Comitato Pietro Bacecchi questa mattina presso l’oratorio di Ombriano; a suo fianco le insegnanti dell’Ic Crema II Barbara Ghisletti, Ombretta Milini, Francesco Pavesi e Spicciariello Matteo, membri del comitato formato già da 20 persone (fra le quali Luisa Guerini Rocco, docente e musicologa per il nostro Settimanale, Federica Ziliani docente e musicista, Donatella Calangione, dicente di Diritto ed Economia in una scuola secondaria di secondo grado e dottore di ricerca in diritto pubblico con diversi incarichi presso l’Università Bicocca di Milano, Paolo Cella musicista e membro della Fondazione San Domenico, Diego Magni, Sandro Satanasso, docente presso il Conservatorio di Milano e molti altri).
Le parole di Bacecchi
“Il progetto era già stato avviato l’anno scorso quando ancora ricoprivo l’incarico di dirigente scolastico presso l’Ic Crema II – ha esordito Bacecchi – e già stavamo procedendo con i necessari passaggi burocratici; ci eravamo incontrati anche con l’assessora all’Istruzione Emanuela Nichetti e con il sindaco Fabio Bergamaschi nonché con il presidente della Provincia Mirko Signoroni e con Laura Braga assessora alla Scuola della Provincia per valutare la fattibilità del progetto. Il liceo sarebbe accolto presso gli spazi della scuola secondaria di 1° grado C. Abbado: garantiamo la presenza della mensa interna, della palestra interna, di ingressi separati tra i possibili studenti del liceo e quelli della secondaria di 1° grado. Non manca nulla: avremmo un fiore all’occhiello per Crema, il liceo musicale che in genere viene concesso solo in una sede per provincia. Sebbene a Cremona ci sia già andremmo comunque a colmare un vuoto in quanto né a Lodi (a noi così vicina) né a Piacenza c’è. Inoltre diverremmo la prima scuola onnicomprensiva d’Italia per la filiera musicale: dal Nido, alla scuola dell’infanzia e ancora Primaria, Secondaria di 1° ed eventualmente 2° grado: ovunque verrebbe insegnata la musica”.
I passaggi per l’ottenimento
La procedura non è semplice ma la volontà del Comitato di andare in questa direzione è molto forte: “Ci confronteremo con tutte le forze locali, dal Comune all’area omogenea, ma anche con le altre scuola a indirizzo musicale che non devono vederci come rivali ma come alleati per un possibile proseguimento degli studi dei loro alunni. E ancora ci rapporteremo con l’Ust provinciale, con la Regione e, da ultimo inevitabilmente con il Miur che, una volta tanto, potrebbe vedere in questa nostra proposta una risorsa positiva per il bene della scuola e della musica”. Bacecchi, ancora scottato dalla sua esclusione dal dall’incarico di dirigente scolastico dell’Ic Crema II, ha già comunicato l’intenzione di procedere in questa direzione, con solerzia e tenacia, al reggente Attilio Maccoppi, e, da esperto professionista del mondo scolastico ha tenuto anche a sottolineare più volte come sarà necessaria una verifica di interesse: “Naturalmente dovremo sondare l’effettivo desiderio tra gli studenti delle secondaria di 1° grado della città, del territorio cremasco, ma anche del limitrofo Lodigiano perché non vigliamo certo aprire un nuovo Liceo se non c’è un’utenza adeguata e appassionata della proposta”.
Il piano di studi del nuovo Liceo Musicale
Il piano di studi si prospetta come prettamente liceale: Letteratura Italiana per 5 anni, Storia e Geografia nel biennio con Storia per 5 anni, così pure per Inglese, Motoria, Matematica. Fisica sarà su 3 anni così come Filosofia, mentre Scienze naturali sarà insegnata nel biennio e Religione Cattolica, facoltativa sarà proposta su 5 anni. Quindi le materie di indirizzo: Esecuzione e interpretazione, Teoria, analisi e composizione, Storia della musica, Laboratorio musicale, Musica d’Insieme e Tecnologie musicali.
Il progetto proseguirà con i dovuti passaggi, crediamo che non sarà semplice ottenere il riconoscimento di un nuovo liceo a Crema da parte del Miur nazionale ma, la validità della proposta, la sua unicità e la fattibilità possono far ben sperare.
