Alunni Manziana incontrano il vescovo Daniele

I Liceali della Manziana con il vescovo Daniele nella sala rossa dell'episcopio

Incontri pasquali con il vescovo Daniele per gli alunni delle Superiori della Fondazione Manziana. Due momenti di preghiera e riflessione in vista della grande festa della Risurrezione di Gesù e alla vigilia delle vacanze di primavera.

Il mattino alle 9.00 gli alunni delle Medie hanno incontrato mons. Gianotti nella cappella della scuola, per una riflessione guidata sul Vangelo del rinnegamento di Pietro. Il vescovo Daniele ne ha spiegato il significato e il messaggio.

I liceali hanno pregato con il vescovo nella sala rossa dell’episcopio alle ore 11.00.
È stato letto il Vangelo di Zaccheo e si è riflettuto sulla vocazione, dopo un video sul tema, protagonista il prete-social don Alberto Ravagnani.

Di seguito mons. Gianotti ha risposto alle domande degli studenti sul tema della vocazione.

Ha raccontato innanzitutto come è nata la sua chiamata grazie a un prete che lo ha coinvolto nella esperienza ecclesiale. Ed ecco le altre domande in dettaglio, con relative risposte:

Cosa lo appassiona di più come vescovo?

Il momento in cui incontro le persone e ha accennato alla visita pastorale.

Crede che Chiesa deve essere modificata?

In molti aspetti la Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata. Ma non tutto può essere modificabile: il Vangelo ad esempio.

Come possiamo essere testimoni di Gesù?

Cercando di vivere come Gesù nella nostra situazione. Che sostanzialmente si traduce nella legge dell’amore.

E i giovani lontani?

Dio si fa vicino a tutti. Non basta andare a messa alla domenica, gli itinerari per l’incontro con Dio sono tanti. Molti sembrano lontani, ma non voglio giudicarli. Cercherei di capire qual è la loro strada e testimoniare loro vicinanza.

I mali del mondo? Perché Dio non fa nulla?

Ci sono alcune scelte che dipendono dalla libertà dell’uomo. Che può scegliere anche il male. Dio non blocca la nostra libertà, a costo anche di lasciarla scivolare verso il male.
Ma non si combatte il male con il male. Ci si deve opporre al male con il bene, come ha fatto Gesù. Questa la grande sfida!

Accadono anche mali che non dipendono dalla libertà umana, come una malattia. Dio ci ha dato queste prove perché le superiamo con coraggio e intelligenza (vedasi l’impegno della scienza).

Quando si comprende la chiamata di Dio?

Interrogando noi stessi e il Signore sul senso della nostra vita: tutti vi state chiedendo cosa farete nel futuro?

Quale l’importanza della preghiera per le vocazioni?

Di solito pensiamo che si debba pregare solo per i preti e le suore. Ma bisogna pregare per la propria vocazione: a che cosa mi sento chiamato perché la mia vita sia piena e possa realizzare i miei desideri?

Si ritiene soddisfatto del percorso di risposta al Signore che fino ad ora ha compiuto?

Sono contento di aver fatto la scelta di diventare prete, non è stata una scelta mia diventare vescovo. Certo potrei farlo ancor meglio. Sento molto anche le mie mancanze e i miei limiti. Può succedere anche un momento di crisi, posso correre il rischio di sbagliare, ma l’amicizia del Signore accompagna la mia vita.

Quali le difficoltà da affrontare per rispondere alla chiamata del Signore?

Vincere il narcisismo oggi molto diffuso. Dobbiamo domandarci non chi sono io, ma per chi sono io. Per chi la mia vita può essere destinata. Vinciamo così i ripiegamenti su noi stessi.

Anche il matrimonio è una vocazione?

È tra le più importanti. È il luogo più bello per realizzare l’amore. È la prima cosa che Dio ha detto nella Genesi.

Dio è il medesimo nelle diverse religioni?

Nella misura in cui un’esperienza religiosa è orientata a un Dio come a un “tu”, si può dire che è lo stesso Dio. Ma ci sono altre concezioni del divino che non sono compatibili con quella cristiana. Il punto di differenza è quando ci chiediamo quale è il volto vero di Dio: noi crediamo che è quello rivelato da Gesù Cristo.

Buone vacanze a tutti!!!