Ha fatto discutere la demolizione della villa in stile Liberty in via Monte di Pietà. Intervento – va evidenziato – compiuto nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di edilizia privata. Demolizione, che prevede la ricostruzione su stesso sedime e con stessa sagoma, motivata – si legge nella relazione redatta – “dall’assenza di valore storico-testimoniale dell’edificio, dovuta all’alterazione dell’impianto architettonico e tipologico originario avvenuta, nel corso del secolo passato, con il susseguirsi di interventi edilizi poco rispettosi delle peculiarità del fabbricato”.
Parola d’ordine sicurezza
A tutto ciò vanno aggiunte motivazioni – come certificato dai tecnici – legate alle precarie condizioni di staticità delle strutture portanti dell’immobile: “Un eventuale intervento di consolidamento e miglioramento sismico, senza la demolizione del fabbricato, non avrebbe consentito di agire in sicurezza, risultando incoerente e in contrasto con la normativa sismica vigente”. Edificio che tra l’altro non aveva alcun vincolo monumentale della Soprintendenza che ne decretasse la conservazione. Intervento di demolizione, va infine annotato, che ha ottenuto l’ok anche dalla Commissione paesaggio.
La discussione nata ha se non altro il merito di porre una questione di ordine generale, ossia la migliore preservazione degli ambiti storici che la città vanta, in particolare a ridosso delle Mura venete. Di qui l’intervento del sindaco Fabio Bergamaschi (ha la delega all’Urbanistica), che va letto in prospettiva, inserendosi cioè nella stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, lavoro che prenderà avvio da fine anno.
Conservazione e rispetto 
“Le norme urbanistiche contenute nel vigente Pgt hanno reso ammissibile questo tipo di intervento – commenta il sindaco con riferimento alla demolizione delle villa – che peraltro viene incentivato dai bonus previsti a livello nazionale, i quali conducono sì a un indubbio miglioramento energetico e sismico degli edifici, ma che al contempo incidono negativamente sull’originarietà architettonica degli edifici, aprendo un tema di tutela rispetto a determinati immobili. Ci sono ambiti di particolare pregio, non solo in centro storico, che meritano un’attenzione rafforzata rispetto alla normativa attuale, che pure già prevede forme di tutela che hanno consentito negli anni una corretta conservazione del patrimonio storico e architettonico”.
Tutelare la bellezza di Crema
“Tra queste aree, nell’ambito del nuovo Pgt – aggiunge il sindaco – porremo una particolare, ulteriore attenzione alla cinta muraria cittadina, che peraltro il Comune ha cominciato recentemente a valorizzare: i giardini di Porta Serio e il recupero del torrione ne sono l’esempio. Agiremo aprendo un dialogo con la Soprintendenza e i portatori di interesse. Lo si deve alla bellezza di Crema, che si sta peraltro aprendo al mondo, grazie a un turismo internazionale sempre più presente”.