Piena intesa, siglata nel pomeriggio di ieri, tra Comune di Crema e sindacati confederali in tema di “Linee guida per la programmazione sociale territoriale”. Firme apposte in calce al documento dal sindaco Fabio Bergamaschi e dai rappresentanti delle segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil; Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, categorie dei pensionati e categorie dei dipendenti pubblici. Il frutto del protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali raggiunto il 4 ottobre scorso che sostanzialmente riconosce “la negoziazione territoriale quale strumento che può riqualificare il welfare locale, promuovere le politiche attive del lavoro, tutelare l’occupazione, contribuire a riorganizzare/ottimizzare la spesa pubblica”. Il tutto anche attraverso periodici confronti mirati ad approfondire le varie tematiche.
Medicina, servizi sanitari e sociosanitari territoriali da potenziare
Venendo a quanto sottoscritto ieri, Comune e organizzazioni sindacali “auspicano che vengano potenziati la medicina e i servizi sanitari e sociosanitari territoriali, valorizzate e implementate le buone pratiche eventualmente avviate, che si concretizzi una reale integrazione socio sanitaria, sanitaria e sociale, che venga valorizzato il ruolo dei sindaci nella programmazione distrettuale, a partire da quanto previsto dal PPT (Piano Programmazione Territoriale) predisposto da Asst con specifica e analitica declinazione e dettaglio distrettuale della domanda di salute della popolazione di riferimento”.
Forti preoccupazioni
Le premesse che hanno portato all’intesa sono contenute in due punti fondamentali. Si parte da “i riflessi dell’emergenza pandemica passata e il caro energia, dovuto soprattutto al drammatico conflitto russo/ucraino, stanno mettendo a dura prova il sistema di welfare territoriale con preoccupanti effetti sul piano sociale, sanitario, economico, produttivo e occupazionale”. E ancora viene evidenziato che “in un quadro di perdurante difficoltà, i rischi di tenuta occupazionale anche per il superamento del blocco dei licenziamenti a oggi in vigore, destano una condivisa preoccupazione circa gli effetti di una possibile rilevante diffusione di condizioni di vulnerabilità economica per molte famiglie del territorio”.