Libreria Cremasca. Liguria Medievale, intervista all’autore

Sabato 8 ottobre alle ore 17 nelle scuderie di Palazzo Terni de’ Gregorj (via Dante Alighieri, 20 – Crema) si terrà il ventisettesimo appuntamento della rassegna ‘Storici dell’arte in libreria’, organizzata dalla Libreria Cremasca. Ospite sarà Simone Caldano (Piemonte Medievale) che presenterà il volume Liguria Medievale. 55 luoghi da scoprire e visitare (Edizioni del Capricorno, Torino 2022).

Qui potete trovare l’intervista rilasciata dal prof. Caldano al nostro giornale (https://ilnuovotorrazzo.it/2020/07/02/crema-intervista-esclusiva-al-prof-caldano-ospite-sabato-cremarena/) in occasione della presentazione del volume Piemonte medievale. 55 luoghi da scoprire e visitare (Edizioni del Capricorno, 2020) tenutasi a Crema il 4 luglio 2020 sempre nell’ambito della rassegna “Storici dell’arte in libreria”.

Prof. Caldano, Piemonte Medievale ha avuto un grande successo di vendite, tanto da convincere l’editore ad affidarle una nuova guida. Perché avete scelto la Liguria?

Abbiamo constatato l’assenza di una guida agile e ben documentata che permettesse di andare alla scoperta dei monumenti medievali del territorio. D’altra parte si sente spesso dire – in tutte le salse – che la Liguria è brutta, eppure ogni anno orde di turisti la visitano, magari passandoci diversi giorni. Mi auguro che la lettura di questo libro possa convincere alcuni detrattori che la Liguria non è brutta come potrebbe far pensare il caos edilizio che si è diffuso in alcune aree circoscritte della regione, e che anzi conserva un patrimonio artistico di importanza notevolissima e che non deve essere relegato a un fenomeno “di periferia”.

Anche in questa seconda pubblicazione lei si prefigge di sfatare varie leggende metropolitane sul medioevo. Quali sono le più radicate e fuorvianti?

Paradossalmente in alcuni casi si tratta di fenomeni che si sono realmente verificati, ai quali però si vuole attribuire un’importanza e un’estensione nel tempo e nello spazio che non hanno avuto: penso alle chiese medievali sorte sulle fondamenta di templi di Marte, di Giove e di Venere, ai longobardi, ai templari. Nel caso della Liguria è significativo il caso dei monaci di San Colombano di Bobbio: a detta di molti eruditi nel medioevo si trovava una dipendenza di questa importante abbazia a ogni angolo. Sia chiaro, non dobbiamo pensare in modo aprioristico che queste presenze non ci siano state. Penso però che sia interessante parlarne quando le fonti scritte e/o materiali le documentano espressamente, e non quando non si può fare altro che sconfinare nel campo delle fantasie.

I monumenti descritti nella guida coprono un arco cronologico che va dalla fine dell’Impero romano al Quattrocento. In base a quali criteri ha scelto i monumenti?

Si è cercato di dare il giusto spazio a ciascuna delle epoche in cui il lungo millennio del medioevo si articola – anche se a un primo sguardo l’organizzazione del libro, che propone un ideale percorso da Ponente a Levante, potrebbe non farlo pensare, me ne rendo conto – e ai monumenti che danno la misura dell’ambizione dei committenti e della competenza delle maestranze che li hanno realizzati. In particolare spero che dal libro si evinca chiaramente l’importanza dell’attività dei magistri antelami, costruttori originari dell’area dei laghi lombardi che a metà circa del XII secolo si stabilirono a Genova e organizzarono un’attività costruttiva molto ampia e articolata, che nel Duecento si allargò a Ponente e a Levante.

La rassegna di monumenti regala sorprese anche agli specialisti, per esempio il mosaico tardoantico del battistero di Albenga: ci anticipa qualche altra chicca?

Penso che il paesaggio urbano di Genova dia la misura del prestigio e della ricchezza di una repubblica marinara – ma teniamo presente che questa espressione fu coniata solo nel XIX secolo – ricca e potente, in grado di rimanere fedele alla sua stessa tradizione costruttiva, ma senza perdere di vista l’apertura verso il Mediterraneo a largo raggio. Senza dubbio San Fruttuoso di Capodimonte è un luogo eccezionale, sia per la posizione naturale in cui si trova sia perché conserva testimonianze consistenti – e tutte di qualità importante – delle molteplici fasi della sua lunga storia. Darei il giusto peso anche ai cantieri che hanno visto un contributo importante – diretto o indiretto – da parte dei Fieschi, una delle famiglie più in vista della Superba, come San Salvatore a Cogorno, l’abbazia di Borzone, Sant’Andrea di Levanto. Non sottovalutiamo, poi, le Cinque Terre e Porto Venere, luoghi nei quali le dinamiche del turismo di massa non devono portarci a trascurare l’importante patrimonio artistico dei secoli XIII e XIV, al quale spero di avere reso un po’ di giustizia nel libro.

Nel 2020 aveva promesso una pubblicazione sulle vicende architettoniche della Cattedrale e della piazza del Duomo di Crema, quando lo vedremo?

Purtroppo la pandemia mi ha giocato alcuni brutti scherzi, che hanno inevitabilmente influito sul lavoro di ricerca. Un’ulteriore battuta d’arresto è stata provocata dalla revisione esterna del libro e – ahimè – dagli impegni professionali. Al momento il testo è praticamente pronto, ma manca una sistemazione degli apparati grafici, che non sono meno importanti. Spero vivamente di fare uscire il libro nella prima metà del 2023: sarà la testimonianza tangibile della gratitudine e dell’amore che ho per la vostra città.