San Carlo: concerto per le nuove vetrate

San Carlo vetrate
Un momento del concerto del coro "Collegialis Ecclesia"

Concerto, ieri sera alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Carlo in città, per l’inaugurazione delle nuove vetrate. Ha cantato il coro Collegialis ecclesia diretto dal maestro Stefano Piloni. All’organo Francesco Zuvadelli.

Tantum Ergo sacramentum il titolo del concerto perché i vari brani sono stati collegati ai sette sacramenti ai quali si riferiscono le nuove vetrate della chiesa.

Sono state eseguite musiche di Caudana, Tavener, Donjon, Bach, Piloni (esecuzione in prima assoluta del brano Tantum Ergo), Molfino, Fauré, Duruflé, Perosi. Non è mancata una improvvisazione organistica su Septem Sacramenta.

Molto apprezzata l’esecuzione da parte del pubblico presente. Era prevista anche la benedizione delle vetrate, ma è stata spostata a domenica con la presenza del vescovo Daniele e dell’autore.

LE NUOVE VETRATE

“Alcuni anni fa – scrive il parroco dell’Unità Pastorale San Carlo, Sacro Cuore e Mosi don Francesco Ruini – nacque l’idea di sostituire le vetrate della chiesa di San Carlo, prive di colore, con nuove vetrate artistiche. Il tutto per dare alla comunità e al territorio una chiesa più calda e accogliente, e aumentarne il valore artistico.”

Si pensò di raffigurarvi i sette sacramenti perché i fedeli fossero aiutati a comprendere i grandi doni del Signore. Un intervento che fosse anche pedagogico, secondo la tradizione dell’arte sacra.

La realizzazione dell’opera venne affidata all’artista arch. Pietro Nimis, direttore della Scuola superiore d’Arte applicata all’Industria del Castello Sforzesco di Milano dal 2004 al 2017. Da quarant’anni si dedica con passione all’arte sacra, approfondendo la ricerca del segno e del colore nelle vetrate.

Preparati i disegni, la realizzazione delle opere è stata affidata alla ditta L’Arte del Vetro di Eugenio Cerioli, di Capergnanica che ha adottato la tecnica della vetrofusione. È stato cioè utilizzato il vetro in pasta colorata lavorato a gran fuoco (800/900°), metodologia che ha permesso di utilizzare una grande gamma di colori e di tonalità e realizzare al meglio disegni, ombre, velature e chiaroscuri.

Il risultato è molto egregio e ora la chiesa di San Carlo è veramente un concentrato di opere d’arte moderna, con i lavori in bronzo di Mario Toffetti (altare, battistero, grande Crocifisso-Risorto) e le otto tele di Ugo Bacchetta che illustrano la passione di Gesù.

QUATTRO SACRAMENTI NELLA PARETE SINISTRA

La prima di esse è quella realizzata nel battistero, posto fra i due ingressi della chiesa. Ovviamente richiama l’acqua del Battesimo,  con quattro vetrate giocate su tonalità di blu e azzurro con l’inserimento di qualche altro tocco di colore.

Le altre vetrate seguono un ordine orario, iniziando dalla sinistra dell’ingresso. La seconda coppia, molto alta e slanciata, rappresenta il sacramento della Riconciliazione. Vi è raffigurata una sorta di abbraccio, espresso da un fascio di colore giallo che scende dall’alto (per ricordare l’abbraccio del Padre al figliol prodigo) e avvolge macchie di colori diversi che rappresentano ogni credente. La terza coppia rappresenta la Cresima: vi troviamo una grande fiamma rossa: indica lo Spirito Santo che scende sul cresimato.

Sempre sulla parete di sinistra, l’ultima coppia di alte vetrate raffigura l’Eucarestia. Su uno sfondo azzurro ammiriamo fasci di luce di color giallo, arancione e rosso, sempre a indicare la potenza dello Spirito che realizza il mistero, e un’ostia azzurra spezzata. Ricorda i discepoli di Emmaus che riconobbero il Risorto nello spezzare il pane.

tre SACRAMENTI NELLA PARETE DI FONDO

Alla parete di fondo nella zona dell’organo, troviamo una quinta coppia di vetrate (una molto lunga, la corrispondente più breve) nella quale viene richiamato il sacramento dell’Ordine. In alto è raffigurata una mano da cui discende un fascio d’olio: simboleggia l’unzione che si posa su di una persona fra le tante che sono raffigurate con diversi colori; indica quindi la scelta vocazionale.

Di seguito, sopra il cassone dell’organo, due brevi vetrate richiamano il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Intravediamo due persone che affrontano le sofferenze della vita, sostenute dal sacramento e dai fratelli, inizialmente su strade di colori spenti e freddi che, via via, crescono di intensità e luminosità e portano verso la luce.

Infine la settima coppia di alte vetrate richiama il sacramento del Matrimonio. Sono rappresentate due fasce di colore diverso (rosso e azzurro) che vanno a fondersi, per poi esplodere in vari colori per indicare la gioia dell’amore.

Il progetto delle vetrate di San Carlo è stato cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona onlus.