Etichette alimentari e spesa: cremaschi e cremonesi attenti alla salute

2018 anno nazionale del cibo
Foto di repertorio

Cremaschi e cremonesi sempre più attenti alla propria salute, e non solo dal punto di vista sportivo, ma anche dell’alimentazione. Il 68% fa sport abitualmente o saltuariamente e il 92% prova a seguire una dieta abbastanza sana ed equilibrata. E questo si vede anche dalle abitudini di acquisto durante la spesa, dato che la maggior parte dei cremaschi e cremonesi (61%), tra i primi elementi di scelta di un prodotto, guarda l’etichetta e i relativi ingredienti dei prodotti. Non solo. Guardare l’etichetta, prima dell’acquisto, è diventata una vera e propria abitudine per l’88% dei consumatori. Segno tangibile di un cambiamento culturale e di uno stile di vita più sano che sta coinvolgendo tutte le fasce d’età, dove il “contenuto” supera il valore del marchio e le attività di promozione e di scontistica.

Osservatorio Banco Fresco

Ma quanto sono preparati i cremaschi e i cremonesi sulle etichette? Quali sono le “voci” più apprezzate e quelle più temute? Cosa spinge i consumatori ad acquistare un prodotto o a eliminarlo? Tutto questo lo svela una ricerca di Banco Fresco, la catena food retail specializzata nei freschi e freschissimi presente in Lombardia e Piemonte, da sempre attenta al benessere dei propri clienti proponendo prodotti di qualità e a filiera corta. Un punto vendita si trova anche a Crema.
Controllare l’etichetta significa avere a cuore la propria salute, che si sa passa anche dalla freschezza dei cibi che si mettono nel carrello. Il primo motivo che spinge cremaschi e cremonesi a guardare le etichette è infatti il controllo della scadenza degli alimenti (78%), seguito dall’interesse per la provenienza geografica (54%) e dalla verifica dell’assenza di sostanze dannose per la salute (49%).

Made in Italy

Tanta, dunque, anche l’attenzione al Made in Italy e all’indicazione geografica dei cibi (DOP, DOC, DOCG, IGP), che per l’80% costituisce un elemento determinante al momento dell’acquisto.
Una tendenza che si riflette anche nelle abitudini di acquisto. Le etichette che convincono maggiormente sono quelle che contengono le diciture “senza antibiotici” (51%), “senza conservanti” (49%) seguite da “senza polifosfati” (33%) e “senza olio di palma” (25%). La salute, dunque, viene prima della dieta. Articolo completo sabato sul nostro giornale.