C’era una volta. Forse è il classico inizio del racconto di fatti sospesi tra storia e leggenda il modo più giusto per introdurre anche la cronaca delle lucciole nelle campagne cremasche.
C’era una volta. Sì, perché una lunghissima stagione della nostra campagna cremasca si è da tempo chiusa, proprio quando l’immutabilità dei riti che la accompagnava sembrava garantire la continuità di un rapporto simbiotico tra aspetti produttivi e tutela dell’ambiente. Oggi è prevalso l’aspetto produttivistico, con l’uso di pesticidi, che ha alterato, in parte, l’ecosistema che garantiva a queste lucciole la loro presenza. Uno degli spettacoli più belli della natura del periodo estivo presente, come vissuto vivo, e memoria, ancora in molte persone.
Nel 1989 un’indagine della rivista Prospettive nel mondo rivelava che solo tre ragazzi su cento avevano visto una lucciola. Eppure, anni fa, bastava fare qualche passo ai bordi del paese, inoltrarsi nella campagna verso sera, per osservare il fenomeno delle migliaia di lucciole che brillavano tra la vegetazione. Quasi per una sorta di maleficio, questi singolari insetti sono quasi spariti.
Le lucciole rappresentano un “piccolo miracolo…” della natura che raggiunge il suo picco nel mese di giugno, con inizio di una presenza significativa nel mese di maggio.
Questo spettacolo ha iniziato a manifestarsi, significativamente, nella piccola oasi naturalistica posta all’incrocio della strada che da Moscazzano porta sulla destra alle Colombare e sulla sinistra a Montodine. Uno spazio nel quale regna la natura senza presenza dell’uomo.
Un’oasi nella quale, per scelta della proprietà – un cittadino di Moscazzano – si è voluto creare un piccolo habitat nel quale convivono il Pioppo nero, il Pioppo argentato, l’Acero di Monte, il Frassino maggiore e minore, l’Ippocastano, la Catalda Bignoddides, il Carpino bianco, la Quercia, i Tigli, la Rovere, il Ciliegio, l’Olmo campestre, l’Ontano nero, il Melo selvatico e altre specie. Molto variegata e ricca è anche la presenza di arbusti minori, come diversificata è anche la presenza degli uccelli presenti, varietà il cui elenco sarebbe troppo lungo da nominare.
In questa piccola oasi si è registrata, nei giorni scorsi, una presenza significativa di lucciole, con un gran spettacolo di luci con effetti diversi, preludio di uno spettacolo che nelle prossime settimane si svilupperà ulteriormente. Le lucciole sono dei piccoli coleotteri che presentano una grande differenza tra il maschio e la femmina. Entrambi i sessi sono dotati degli organi lumenescenti, ma la femmina può emettere luce per due ore, mentre il maschio solo per brevi istanti.
Questa diversità crea un gioco di luci per veder il quale sono diversi i cittadini moscazzanesi che si sono già recati, e che si recheranno, a vedere questa sintonia di luci.
Un ritorno al passato nel presente, a conferma che dobbiamo sempre di più ritornare al rispetto della natura per un nuovo sviluppo ecosostenibile, anche e soprattutto a garanzia delle generazioni future.