Spino d’Adda – Forno crematorio, verso il referendum; se ne parlerà sabato in Consiglio comunale

Spino d'Adda

Sabato 19 dicembre, alle ore 15 presso la palestra del centro sportivo, è in calendario una riunione straordinaria del Consiglio comunale in cui si ragionerà tra l’altro, “sulla presentazione dell’istanza di cui all’avviso di manifestazione di interesse ai fini della realizzazione e della successiva gestione di un tempio crematorio”. In merito alla delicata questione il consigliere comunale di maggioranza Andrea Fabrizio Bassani ha presentato una mozione avente per oggetto ‘Impegno alla Giunta per quesito referendario circa il tempio crematorio’.
L’ipotetica realizzazione del forno crematorio è molto dibattuta, è già stata, come rimarcato, oggetto di forti polemiche, che per il vicesindaco Enzo Galbiati, che segue da vicino la pratica, “non hanno alcun motivo di esistere; nulla è ancora stato deciso. Si è semplicemente acconsentito che Regione Lombardia effettui una valutazione relativa all’idoneità dell’area”. Galbiati rimarca che “non c’è alcuna intenzione di tagliare fuori i cittadini, c’è tutto il tempo per realizzare una consultazione”.
L’area individuata è ubicata tra il cimitero e la Paullese. “In questa fase l‘operazione in corso – insiste il numero 2 dell’esecutivo Poli –, è la manifestazione d’interesse nei confronti di questo impianto da parte dei Comuni dell’Area Omogenea. Spino, che funge da capofila, ha ottenuto l’assenso della quarantina di Comuni cremaschi, ma questo non vuole dire che l’impianto si farà. A Riolo, a pochi chilometri da noi, è in funzione il forno crematorio e se il lodigiano chiedesse l’ampliamento di questa struttura, cadrebbe già l’ipotesi di un novo insediamento sul territorio cremasco”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’Area Omogenea Cremasca, Aldo Casorati. “La preoccupazione nostra e del sindaco di Spino (Luigi Poli, ndr), è che l’impianto fosse rispettoso dell’ ambiente e a tutela dei cittadini. Lo studio eseguito da un professore universitario di Ingegneria Ambientale certificava la mancanza di alcun tipo di problema sia per l’ambiente che i cittadini e che la progettazione sarebbe stata eseguita prendendo a riferimento i parametri più stringenti applicati non solo in Italia ma in Europa.
Questo studio e questi dati sono stati esposti, per volontà del sindaco e dell’amministrazione pubblica spinese, che hanno portato avanti questo impegno con serietà e trasparenza,  in una  video conferenza e successivamente forniti ai consiglieri di minoranza e ai membri di associazioni ambientaliste invitate dal primo cittadino. Il Comune e gli abitanti di Spino d’ Adda prenderanno la decisione che riterranno giusta”.

Leggi l’articolo in versione integrale su Il Nuovo Torrazzo di sabato 19 dicembre