FARMACIE COMUNALI: “Tutto ciò è pirandelliano”. Beretta critico dopo la Commissione Garanzia

“Il sindaco non può farsi prendere in giro in questo modo. O meglio, se vuole può farlo, ma a me non sta bene”. Così il consigliere comunale Simone Beretta (FI) che – ieri mattina – ha commentato il progetto presentato da Afm in Commissione Garanzia la scorsa settimana. Dopo sette anni d’inattività, Bonaldi – ricorda il forzista – aveva fatto votare in Consiglio comunale i nuovi indirizzi, ben precisi, da perseguire. “Già questa una cosa mai accaduta: un sindaco che detta le regole a un Cda nominato perché dopo sette anni non ha fato nulla. In mezzo lo stesso Cda aveva tentato la ridicola trattativa per una scuola da ballo. Ora chiedono al sindaco di tornare in aula a modificare gli indirizzi e certamente lei tornerà sui suoi passi”. 

A Beretta, quanto illustrato la scorsa settimana dal Cda di Afm in Commissione proprio non va. “L’obiettivo strategico della maggioranza del Consiglio era la destinazione totale a socio-sanitario. Oggi le Farmacie comunali chiedono che tutto il piano terra dell’immobile di via Samarani, 120 mq, diventi commerciale. Sono venuti in Commissione a presentare il progetto con un pressappochismo che evidentemente celava novità sgradevoli da rendere pubbliche”, afferma sibillino.

Il nuovo progetto prevede un magazzino interrato, uno spazio per le attività commerciali e ambulatori (medici di base?) a servizio del quartiere di Crema Nuova. Il tutto su una superficie totale di 460 mq (355 coperta) tra piano interrato, piano terra e primo piano, con altezza massima di 7,5 metri. L’immobile otterrebbe la certificazione Nearly zero energy building per il consumo energetico quasi pari a zero. Tanti i dubbi dell’ex assessore. Innanzitutto sul bando promosso. “Serviva un bando pubblico per scegliere i progettisti? – si chiede –. Si sono presentati in 33. Non c’erano tecnici cremaschi all’altezza? Perché li hanno messi in un angolo? Dati gli indirizzi i nostri professionisti non sarebbero stati in grado di progettarli? Hanno vinto dei bresciani, poi parliamo di territorio. Gli otto sindaci sbagliano, ma il sindaco di Crema non rinuncia a mettere in campo gaffe incoerenti”, commenta severo. Promettendo che presto approfondirà i contenuti del bando stesso per vederci ancora più chiaro. 

A Beretta non va giù che da parte delle farmacie “sia stato formulato un progetto che modifica gli indirizzi dati dal sindaco e solo successivamente sarà chiesta la ratifica dei nuovi indirizzi. Ma il sindaco sapeva o no di questa intenzione?”. Altre riflessioni riguardano il nodo finanziario? “Pirandello a confronto è un neofita. Ci hanno presentato anche un piano finanziario, direi alquanto… superficiale. Non ci prendano in giro. L’operazione costerebbe 650.000 euro, che andrebbero a prendere in banca con un tasso dell’1.9%, ma anche qui le idee erano poche e confuse. Ho chiesto al presidente Agostino Guerci quanto fosse l’accantonamento delle farmacie: mi è stato confermato avrebbero già i soldi per il progetto. Non converrebbe allora usare parte dei 700.000 euro accantonati?”. Inoltre, “confondono la superficie lorda di pavimento con la superficie coperta. In tutti e due i casi la tabella è errata. Un errore inaudito che spero non sia dei professionisti incaricati”, aggiunge Beretta. 

Tra i passaggi “incriminati” della presentazione questo: “La previsione di locali commerciali potrebbe utilmente in futuro consentire di mettere a reddito tali spazi, con beneficio per Afm, ovvero consentire nuove valutazioni rispetto al possibile spostamento della farmacia di via Capellazzi, ipotesi a suo tempo scartata da questa azienda, ma che alla luce dei mutati eventi (l’apertura della farmacia di Santa Maria che ha assorbito parte della clientela di via Cappellazzi e margini ridotti per l’evoluzione delle politiche farmaceutiche nazionali) potrebbe un domani essere nuovamente presa in considerazione”. “Ma come? – conclude il consigliere di minoranza –. Dopo sette anni fanno quello che era previsto non rispettando le linee guida approvate in Consiglio comunale? E io dovrei stare zitto!? La cosa, ripeto, è pirandelliana. Piuttosto pensassero a venderle le farmacie, magari a una società consortile. Non ho mai chiesto invano le dimissioni del presidente…”.