PADRE ALFREDO – Don Giorgio Zucchelli ed Enrico Fantoni ospiti a TV 2000 per parlare del beato

padre Alfredo Cremonesi
“L’odierna solennità di tutti i Santi ci ricorda che tutti siamo chiamati alla santità. I santi non sono essere lontani, al contrario sono persone che hanno vissuto con i piedi per terra, hanno sperimentato la fatica quotidiana dell’esistenza, trovando nel Signore la forza di proseguire il cammino.” Sono le parole di papa Francesco pronunciate all’Angelus della Solennità di tutti i Santi, venerdì 1° novembre. TV2000, alle ore 17.30, le rilancia nel programma che ogni giorno racconta le attività del Santo Padre: “Il diario di papa Francesco”.
Trenta minuti per riflettere a partire dalle sue parole e dalle sue iniziative, grazie alle testimonianze e alle riflessioni di ospiti diversi. E nel giorno dei Santi si parla di un santo concreto, di un missionario appena proclamato beato, padre Alfredo Cremonesi della Diocesi di Crema. Conduce il programma Gennaro Ferrara: ospiti il nostro direttore don Giorgio Zucchelli e il responsabile dell’ufficio missionario della diocesi Enrico Fantoni. “Un santo con i piedi per terra – afferma don Giorgio collegandosi alle parole del Papa – un ragazzo qualsiasi, nato nel 1902 in un paesino del cremasco, Ripalta Guerina, che è entrato nel seminario di Crema nel 1911 e poi ha maturato la vocazione missionaria approdando al Pime nel ‘22. Una vocazione nata a seguito della guarigione da una grave malattia, grazie all’intercessione di santa Teresina.”
Il conduttore incalza con le domande. Come è stata la sua idea di missione, e Fantoni che risponde ricordando il metodo di padre Alfredo, arrivato in Birmania, oggi Myanmar, nel 1925. “Cerca un sistema per poter convertire i birmani di religione buddista attraverso i cariani” (intanto sul grande schermo si snodano le immagini del Papa che visita il Myanmar). E poi la questione della guerra civile al termine della seconda guerra mondiale, con le rivolte delle diverse etnie e delle comunità cristiane battiste (protestanti) contro il governo buddista che non le distingueva dai moderati cattolici. “Elemento fondamentale – sottolinea don Giorgio – per dimostrare il suo martirio: è stato ucciso infatti in quanto cristiano e in quanto missionario.”
Fantoni spiega il diverso stile dei missionari di quel tempo e sottolinea il fatto che padre Alfredo non volle più tornare in Italia. Sfilano intanto le immagini della beatificazione.
Un secondo stacco con le parole del Papa all’Angelus: parla della santità come “dono e chiamata.” Anche padre Alfredo si sentì chiamato fin da giovane, come scrive in una lettera: “Dopo la guarigione sentii che sarei stato missionario e poi anche martire.” Don Giorgio sottolinea la sua intensa vita spirituale: ogni notte un’ora di adorazione dell’Eucarestia, lui che aveva avuto sempre il desiderio di farsi monaco. L’unione con Dio era il fondamento di tutto. Fantoni, da parte sua, ricorda i suoi lunghi e spossanti viaggi.
Nel successivo stacco il Papa invita a raggiungere i santi e il conduttore chiede come si può imitare padre Cremonesi. Fantoni sottolinea tre elementi della sua santità: una profonda umiltà, la scelta dei poveri e degli ultimi, per i quali è morto, la ricerca della pace. Infine si parla del gusto letterario di padre Alfredo: i suoi diari, le sue poesie, i romanzi, i reportage dalla missione al Nuovo Torrazzo che amava. Passione a cui rinunciò per dar spazio all’impegno missionario.
Ultima sollecitazione di Ferrara nei pochissimi secondi disponibili e don Giorgio che risponde: Il desiderio di padre Alfredo era quello di dare la vita per la sua gente e lo HA FATTO!