ITINERARIO DELLO SPIRITO/10 – Nostra Signora di Roverano

Roverano
Il santuario che proponiamo in questo itinerario può benissmo essere un’occasione di pellegrinaggio per coloro che passano le loro vacanze nel Levante Ligure. Da Crema lo si può comunque raggiungere in giornata: dista infatti circa 220 km circa.
Stiamo parlando del santuario di Nostra Signora di Roverano, sull’omonimo colle, sopra le terre di Levanto. Non è peccato, dopo la visita al santuario e una preghiera alla Madonna, scendere alle Cinque Terre, meraviglioso parco naturale, universalmente conosciuto, per un pomeriggio di sole e di mare. Impagabile!
RoveranoIl santuario è celebre per un evento che succede annualmente: la fioritura degli ulivi. In Italia possiamo annoverare tre “fioriture miracolose” che si rinnovano ogni anno da secoli. Quella di Bra (un pruno fiorisce in pieno inverno presso il Santuario della Madonna dei Fiori) e quella di Gualdo Tadino, in Umbria, legata alla straordinaria figura del Beato Angelo da Casale: il 15 gennaio di ogni anno, dal 1324, tutti i cespugli di biancospino posti lungo il percorso compiuto dal corteo funebre che accompagnava alla sepoltura quell’uomo di Dio, continuano inspiegabilmente a fiorire abbondantemente mentre transita la processione con la statua del beato. A Roverano invece ogni 7 settembre alla sera, sono alcuni ulivi che si trovano esattamente di fronte all’ingresso dell’edificio sacro a fiorire prodigiosamente. Al termine della Santa Messa a ricordo dell’apparizione della Madonna, quando la statua della Vergine esce in processione, molti di questi ulivi si coprono inspiegabilmente di fiori.
Per arrivare al santuario si deve raggiungere l’antica via consolare Aurelia iniziata alla metà del III secolo a.C. dal console Gaio Aurelio Cotta che portava da Roma in Gallia. In località detta Termine, una piccola cappella porticata segna l’inizio di una breve strada in salita che conduce al santuario.
Meraviglioso è il panorama che si gode dall’alto del colle, sul piazzale dopo aver percorso la lunga e scenografica scala che lo precede. A destra e a sinistra un vasto e rigoglioso uliveto.

L’apparizione

Nel passato i prati verdi del colle costituivano un ottimo pascolo per i pastori della zona. La storia dell’apparizione racconta che il 7 settembre (vigilia della festa della Natività della Madonna) di un periodo che va dal 1350 al 1352, due povere pastorelle, assai devote alla Vergine, una delle quali sordomuta fin dalla nascita, mentre si riposavano ai piedi di un ulivo, improvvisamente videro apparire una bellissima signora vestita di azzurro.
È il topos di tantissime apparizioni, dove la Vergine concede le sue grazie e affida i suoi messaggi ai poveri e agli ultimi. E chi era più povera a quei tempi di una bambina? La Signora apparsa era la Madonna che con materna tenerezza calmò le pastorelle non poco turbate e poi, rivolgendosi a quella muta disse: “Va’ a chiamare il parroco di L’Ago e digli che venga qui”. La fanciulla che – come s’è detto – era sordomuta, improvvisamente parlò e rispose: “Andrò”.
Di solito i parroci che ricevono la notizia di apparizioni sono piuttosto scettici e cercano di prendere tempo. Quello di L’Ago invece, molto emozionato, radunò la popolazione e si recò a Roverano.
Qui speravano di incontrare la Madonna. Ma la Vergine non c’era più: in compenso, da una pianta d’ulivo pendeva un quadro di legno con l’immagine della Vergine.
Lo portarono nella chiesa parrocchiale, ma il giorno dopo – quando tutti tornarono in chiesa – il quadro non c’era. Lo ritrovarono ancora appeso all’ulivo nel luogo dell’apparizione. E capirono che la Madonna gradiva le fosse costruito proprio lì una chiesa.
Il quadro – ancora oggi conservato in santuario – è un bellissimo dipinto su legno, di scuola italo-bizantina, di cm. 80×70 circa: rappresenta la Madonna con Gesù Bambino benedicente.

Costruzione del Santuario

Gli abitanti di quei colli costruirono innanzitutto una piccola cappella a ricordo delle apparizioni. Le prime notizie scritte del luogo sacro risalgono al 1518, circa duecento anni dopo l’apparizione. A quel tempo la cappella era già molto nota.
Gli abitanti di L’Ago e dei paesi vicini sentivano sempre più la necessità di costruire un santuario degno della devozione popolare che in quel luogo si manifestava e del miracolo della fioritura degli ulivi che ogni anno si ripeteva. Ma fu solo il 13 giugno 1875 il giorno in cui riuscirono a collocare sopra l’altare maggiore del nuovo Santuario, l’immagine miracolosa della Madonna. La quale ha ricompensato sempre i suoi fedeli con numerosi prodigi e guarigioni che vengono ricordati ancora oggi e sono stati tramandati da documenti ufficiali. L’incoronazione della Madonna a Regina di Roverano avvenne l’8 settembre 1901. Si verificò allora una generosa gara tra gli abitanti dei vari paesi vicini per regalare denaro o gioielli per l’acquisto della corona d’oro.

La visita

Innanzitutto ci fermiamo alla piccola cappella porticata che si trova sull’Aurelia, come porta d’ingresso al santuario. È una cappella con pronao a timpano, una cupoletta e due portici laterali. Una scritta sul portale d’ingresso (all’interno si trova una immagine della Madonna di Roverano) dice: Ami sicura aver prospera via? Umil di Roveran prega Maria.
Brami di Lei veder l’originale? Ascendi il colle né vedesti uguale opra che il mira di S. Luca il dice e col richiesto ben ried felice.
E allora saliamo verso il santuario, per un tratto di strada con l’automobile, fino al parcheggio.
Da qui una lunga scala porta al celebre santuario: simboleggia la salita del credente al monte del Signore. Una scalinata fiancheggiata da siepi e ulivi.
La facciata del santuario è moderna, inaugurata nel 1933: affiancata da due torri campanarie e sormontanta da un grande unico timpano a semicerchio. Vi si aprono tre porte. Quella centrale ha una bel portale in bronzo dello scultore spezzino Fabrizio Mismas, del 1994. Raffigura due sposi di spalle nel giorno del loro matrimonio che si rivolgono alla Madonna (in alto nella parte destra con il bambino Gesù), davanti alla quale stanno le pastorelle dell’apparizione. Questo santuario, infatti, è una delle chiese preferite per celebrare le nozze da molti sposi della provincia di La Spezia per il raccoglimento del luogo e per la devozione alla Sposa per eccellenza.
Sulla porta centrale si trova anche un rosone in marmo raffigurante la Madonna del Rosario, mentre sulle porte laterali sono collocate le statue di San Giovanni e di San Giuseppe.
La pianta dell’edificio sacro è a croce latina absidata con un’unica navata; sull’unione dei bracci della croce si eleva la cupola alleggerita da luminosi finestroni. Sull’altare maggiore, ricco di marmi, il miracoloso quadro della Madonna. Sulle due porte che si aprono nel coro si ammirano le magnifiche statue di Sant’Anna e di San Gioacchino.
Marmi policromi finemente intarsiati si ammirano nel presbiterio, con la raffigurazione frequente dell’ulivo, a ricordo ovviamente della fioritura settembrina.
Vi troviamo anche affreschi di Tiziano Triani, un ciborio ligneo e un bassorilievo raffigurante l’apparizione, nonché la cassaforte dove Santa Caterina da Genova (1447-1510) raccoglieva e custodiva le offerte per i poveri. La mistica è famosa, oltre che per le opere di carità, anche per il suo trattato sul Purgatorio.