UN PROGETTO PER CHI CHIEDE AIUTO
“Le famiglie di stranieri sono sempre formate dai due genitori più i figli; invece gli italiani seguiti sono soprattutto persone anziane che vivono sole” chiarisce il coordinatore responsabile Alfio Crotti. Le persone da aiutare accedono ai colloqui con i volontari, da qui, se la condizione rientra in quelle previste, dopo la compilazione di appositi documenti, chi richiede aiuto entra nel progetto caritativo della parrocchia, presenza sul territorio delle iniziative coordinate dalla Caritas diocesana la quale fornisce parte dei beni che il gruppo offanenghese distribuisce.
DISTRIBUITI ALIMENTI, VESTITI E MOLTO ALTRO
La Casa della Carità è situata in via Lupo Stanghellini a Offanengo ed è aperta ogni martedì dalle ore 15 alle ore 17 per i colloqui d’ascolto e ogni venerdì, nella medesima fascia oraria, per la distribuzione. Vengono consegnati alimenti freschi (formaggi, salumi, frutta, verdura) e a lunga conservazione, ma anche prodotti per l’igiene personale e per la casa. “Coordiniamo, nel possibile, anche la distribuzione di mobili mettendo in contatto le persone che si rivolgono a noi per donarli con chi ne ha bisogno” aggiunge Crotti. Inoltre una volontaria si occupa particolarmente della raccolta di vestiti per adulti e bambini, dalla loro cura alla distribuzione. Per Santa Lucia il centro raccoglie anche giocattoli che fa giungere, fino a Natale, a tanti bambini… Molto importante anche il materiale scolastico fornito per le esigenze didattiche degli scolari.
La raccolta dei prodotti è praticamente costante: nella chiesa parrocchiale di Offanengo, a fianco dell’ambone, è collocato un apposito contenitore. Durante il Grest di luglio, inoltre, viene organizzata un’iniziativa specifica per l’attività della Casa della Carità.
I VOLONTARI
I volontari sono circa quindici: alcuni si occupano dei colloqui altri dell’organizzazione e distribuzione, tutti sono sempre attenti alla persona che si rivolge alla ‘Casa’ chiedendo aiuto, perché la carità è fatta anche di parole buone. “Compito difficile ma fondamentale rimane quello di testimoniare la carità all’interno della comunità parrocchiale affinché diventi essa stessa soggetto di carità e possa trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più poveri” è stato dichiarato durante la Messa di domenica 3 febbraio, un traguardo che si rinnova ogni anno.
Chi volessero dare una mano alla Casa San Lorenzo è ben accetto! Gli interessati possono contattare don Bruno, don Francesco o le madri Canossiane.