Se è vero, come è vero, che nel 2019 chi è al governo ha tra i suoi obiettivi strategici quello di consolidare “le reti di quartiere” e in ambito giovanile “percorsi educativi, all’insegna di partecipazione, formazione e apprendimento”, la progettazione della nuova piazza nel quartiere dell’Housing sociale ai Sabbioni non può che soddisfare l’amministrazione Bonaldi.
Come noto l’iniziativa nacque dall’accordo fra la Fondazione Housing sociale – promossa da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Anci – e il Comune, negli anni della seconda amministrazione del sindaco Caludio Ceravolo. Si era ancora in una fase di boom dell’edilizia ed emergenza abitativa per molte famiglie, alle prese con alti costi per acquisto della casa e affitti. Assessore ai Servizi sociali era Gianni Risari, anche componente il Cda della stessa Housing Sociale. “Fui tra i promotori del progetto e la notizia della riqualificazione della piazza del quartiere non può che essere elogiata. Significa che il progetto cittadino, il primo del genere a livello nazionale, prosegue e cresce. Housing e Cariplo hanno mantenuto la parola di essere continuamente sul pezzo. Bene così”, commenta lo stesso Risari.
Sul tema abbiamo sentito anche l’assessore a Welfare, Civismo, Politiche giovanili e Coesione sociale, Michele Gennuso. “C’era stata una grossa criticità un anno e mezzo orsono – spiega – quando alcune cose non funzionavano a livello gestionale, ma ora tutto è risolto, anche grazie al tavolo di confronto promosso con Housing e Cariplo e alla figura tecnica che coordina il tutto”.
L’Housing è inserito all’interno del quartiere Sabbioni con anche l’obiettivo di creare relazioni. Come va?
“Lo stesso concetto di housing nasce su queste basi. Tutti devono dare il proprio contributo. Negli anni è sorta l’associazione Amici della Piazza, lo spazio compiti, le lezioni di Italiano per stranieri, tutte proposte verso l’integrazione e la progettazione partecipata. L’intervento sulla piazza, che sarà realizzato in primavera, prevede nuovi giochi, nuova pavimentazione, arredo urbano nella zona bar e altrove, un piccolo anfiteatro… il tutto per rendere lo spazio vivibile e confortevole, per farne sempre più luogo di incontro e scambio. Non realizzeremo noi l’opera, ma l’amministrazione ha voluto esserci perché questa presenza è per noi importante per il tessuto urbano cittadino, un vero esempio di partecipazione attiva delle persone”.