AUGURI DEL SINDACO – Bonaldi: “Natale, occhi al presepe”

Crema
Accolgo con sincero piacere la possibilità, offertami dal Settimanale Il Nuovo Torrazzo, di inviare un pensiero benaugurante alle cittadine e ai cittadini cremaschi.
La festa del Natale è per tutti l’occasione per riflettere con maggiore profondità, anche per chi è chiamato a servire una comunità, soprattutto a cavallo tra due anni speciali e impegnativi per la nostra città, come quello che ci lasciamo alle spalle e quello che verrà. Siamo concentrati su progettualità importanti, finalizzate a migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini sotto tanti punti di vista, un lavoro trasversale e multidisciplinare, che impegna tutti i nostri assessorati e che nel 2018 ha registrato passi avanti importanti su molti fronti.
Penso al progetto e a tutte le risorse necessarie alla realizzazione del sottopasso a Santa Maria. Ci siamo, e sarà una rivoluzione, viabilistica, sociale e colturale. Un’impresa collettiva, nata nei desideri dei cittadini, tenuta viva per decenni da tutte le forze sociali e politiche. Penso anche alla riqualificazione integrale da parte del Coni del Velodromo, un impianto nel cuore di molti che sarà restituito al mondo del ciclismo cremasco e lombardo. E ancora, penso a due recenti varianti urbanistiche che genereranno standard qualitativi importanti nell’area di via Milano e nel quartiere di San Carlo. Impossibile non ricordare la prossima valorizzazione di piazza Garibaldi, la nuova, più funzionale e sicura viabilità in via Cremona, che sarà approntata prestissimo, e agli interventi sul Museo Civico, che nel 2019 vareranno nuovi spazi per i giovani e per il coworking.
Il 2018 è stato anche l’anno del boom turistico e di visitatori, grazie al film di Luca Guadagnino Call me by your name, e al sapiente lavoro dal nostro assessorato alla Cultura insieme alla Pro Loco – Info Point e alla Camera di Commercio.
Crema si conferma una città con un grande potenziale. Molte le frecce nella sua faretra, di cui ora siamo più consapevoli. Dobbiamo andarne fieri e alimentare questo talento, incrementare il fascino della nostra città, sposare gli sforzi di chi, come i commercianti, contribuisce a rendere vivo e attraente il tessuto cittadino. Le luminarie di quest’anno rappresentano un pensiero speciale per loro, reduci da un lungo periodo di vera e propria resistenza. Siamo felici di vedere tanti negozi aperti, arredo della città e alimento delle nostre emozioni.
Crema conferma anche la sua tradizione di accoglienza e di generosità, come è attestato dalla realtà di associazioni di volontariato e del terzo settore, che lavorano con il nostro assessorato al Welfare e si dedicano alle persone meno fortunate, agli ultimi, a chi è tenuto ai margini.
Certo, città dell’accoglienza, lo affermo senza tentennamenti nel momento in cui l’aggettivo accogliente sembra essere diventato un ingrediente che ci divide, sebbene sia nato esattamente per la ragione contraria e sebbene rappresenti la colonna sonora della storia della nostra comunità. Dobbiamo tenere vivo questo fuoco, a tutti i costi, per contrastare chi vuole dividerci dai nostri simili, dobbiamo inattivare le pretese di chi ambisce a istituire disumane graduatorie fondate sull’etnia, sulla provenienza geografica, sulla fede religiosa, anziché sui reali ed effettivi bisogni primari delle persone.
Lo ripeto: un presepe cui avevo chiesto di orientare i nostri passi, coerentemente con le sue simbologie universali, che avvicinano gli uomini spingendoli oltre i conflitti identitari. Se dal presepe togliessimo arabi ed ebrei, neri e immigrati, esso resterebbe desolato e vuoto, come i cuori di chi lo difende in maniera pretestuosa e ideologica, negandone il linguaggio di fratellanza, di accoglienza e di solidarietà universale. Solide consapevolezze, per noi motivo di rinnovato impegno, a favore della nostra comunità cittadina, delle nostre figlie e dei nostri figli, ma anche delle figlie e dei figli delle persone che vengono tra noi incoraggiati dalla nostra civiltà, che non è un’astrazione ma il lascito dei nostri genitori, cremaschi, generosi e operosi. Di cuore, buon Natale a tutte e a tutti.