“Sì, lo voglio”. Sono risuonate forti, la sera di giovedì 19 aprile in Cattedrale a Crema, le parole del giovane seminarista Cristofer Vailati, originario di Moscazzano, ammesso tra i candidati al diaconato e al presbiterato. Il rito di ammissione agli Ordini Sacri, presieduto dal vescovo monsignor Daniele Gianotti, è il primo passo ufficiale verso il sacerdozio e anche il primo “sì” a una consacrazione totale al Signore.
La celebrazione di giovedì, inserita nel contesto della 55a Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni e animata nel canto dal Gruppo Corazon di Santa Maria della Croce (comunità dove il seminarista presta servizio), ha visto intervenire in Cattedrale tanta gente: in prima fila i genitori e i familiari di Cristofer, poi tanti amici di Moscazzano e Santa Maria e gente da altre comunità. Sull’altare, accanto a monsignor Gianotti, i superiori del Seminario – il rettore don Gabriele Frassi e il padre spirituale don Alessandro Vagni – gli altri seminaristi e diversi sacerdoti.
Nell’omelia, richiamando il messaggio di papa Francesco per la Giornata delle Vocazioni, il vescovo Daniele ha posto l’accento su tre espressioni – ascoltare, discerenere, vivere la chiamata del Signore – che, ha detto, “toccano tutti noi ma che, naturalmente, proverò a declinare anche per te, carissimo Cristofer, perché questa Parola parli in particolare al tuo cuore”.
L’atteggiamento dell’ascolto, ha rilevato il Vescovo, è spesso legato a una chiamata: è la voce di Dio, che “viene in modo silenzioso e discreto, senza imporsi alla nostra libertà. La sua voce può rimanere soffocata dalle molte preoccupazioni e sollecitazioni che occupano la nostra mente e il nostro cuore”. Oppure, come accaduto all’Etiope della prima lettura proclamata nella Messa, la chiamata non viene percepita subito, anche se l’Etiope continua a leggere, senza scoraggiarsi. “Vorrei invitare me e voi, e anche te caro Cristofer – ha aggiunto monsignor Gianotti – a questo atteggiamento do ostinata perseveranza nell’aspettare ciò che Dio ci dirà, senza arrenderci alle prime difficoltà, senza scoraggiarci se la preghiera, la lettura del Vangelo, la partecipaazione alla Messa e altri aspetti della vita cristiana possono sembrarci aridi, inconcludenti, inutili… Non è tempo buttato via quello che rimane aperto a Dio che parla, nei tanti e diversi modi in cui lo fa”.
Ed ecco allora l’altro verbo, il discernimento. Che significa chiedersi, senza aspettare che sia troppo tardi: “Cosa sta dicendo a me, il Signore, in questo momento, attraverso questo testo, questa vicenda, questo incontro? “Guardando però all’Etiope della prima lettura – ha sottolineato il vescovo Daniel – colpisce il fatto che non stia tanto ad aspettare: qui c’è dell’acqua, perché non posso essere battezzato? L’acqua di una vita zampillante di gioia, Dio l’ha già preparata per noi: sarebbe un vero peccato passarci accanto e lasciar cadere così il tempo favorevole, l’occasione che Egli ci offre. Come dice ancora papa Francesco nel suo messaggio: ‘Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Non dobbiamo aspettare di essere perfetti per rispondere il nostro generoso ‘eccomi’, né spaventarci dei nostri limiti e dei nostri peccati, ma accogliere con cuore aperto la voce del Signore’. E questo, caro Cristofer, è quello che tu hai incominciato a fare e, questa sera, ti impegni a continuare a fare. Come l’Etiope, continua anche tu la tua strada, pieno di gioia: o meglio, continua a percorrere con gioia la strada che il Signore ti apre davanti”.
Parlando quindi direttamente a Cristofer, il Vescovo ha continuato: “In questi primi anni ti sei già accorto che non si tratta sempre di una strada agevole; e forse ti capiterà ancora di farti delle domande alle quali, in un primo tempo, non riuscirai a trovare risposta. Il tuo percorso verso il ministero presbiterale potrà sembrarti, in qualche momento, come il rotolo del libro di Isaia, che l’Etiope legge senza capirlo. Ma potrai fare anche tu, e anzi hai già fatto, l’esperienza di incontrare gli aiuti che Dio manda sulla tua strada: i tuoi formatori, i tuoi compagni, le persone che incontri nell’esperienza pastorale o in altre occasioni… anche il tuo Vescovo, spero, e tutta la tua e nostra Chiesa di Crema: che è qui, questa sera, proprio per dirti che sul carro della tua chiamata non sei da solo con le tue domande e le tue eventuali incertezze e fatiche, ma trovi la compagnia della comunità dei credenti, trovi la nostra preghiera, il nostro incoraggiamento, la nostra disponibilità a sostenerti e accompagnarti”.
Durante il rito dell’ammissione, al “sì, lo voglio” di Cristofer, monsignor Gianotti ha concluso dicendo: “La Chiesa accoglie con gioia il tuo proposito. Dio porti a compimento l’opera che ha iniziato in te”. La preghiera di benedizione, al termine della quale Cristofer ha abbracciato il Vescovo tra l’applauso dell’assemblea, ha chiuso il solenne momento.