CAPRALBA: Folla ai funerali di Alessandra Pirri, vittima dell’incidente ferroviario di Pioltello

Funerale Alessandra Pirri
Un momento della celebrazione del funerale. Visibile sul fondo la corona inviata dal Presidente della Repubblica Mattarella

 

Una folla di amici, conoscenti e compaesani ha gremito la chiesa parrocchiale di Capralba, oggi pomeriggio alle 15.30, ai funerali di Alessandra Pirri, una delle tre vittime dell’incidente ferroviario di giovedì 25  gennaio scorso, a Pioltello.

Nei primi banchi, a sinistra della bara, la mamma Laura, il papà Antonino, la sorella Jessica e i parenti; sul lato opposto le autorità  con in rappresentanza dello Stato – oltre alla corona del Presidente della Repubblica – il prefetto di Cremona Paola Picciafuoco, la parlamentare Cinzia Fontana, il consigliere regionale Agostino Alloni, una ventina di sindaci dell’Area Omogenea Cremasca in fascia tricolore, il comandante provinciale dei Carabinieri tenente colonnello Marco Piccoli e una pattuglia della Polizia Ferroviaria.

Non è passata inosservata – e lascia indignati – l’assenza invece di qualche rappresentante di Rfi e Trenord.

HA PRESIEDUTO IL PARROCO DON EMANUELE

La liturgia, concelebrata dal cappellano don Giuseppe Pagliari e dall’ex parroco don Luciano Valerani, è stata presieduta dal parroco don Emanuele Barbieri. Il quale, in apertura, rivolgendo un “saluto confidente”, ha invitato a stringersi alla famiglia che “è nel dolore, unito allo sconcerto e all’incredulità per quanto accaduto, e al desiderio che sia fatta chiarezza sulle eventuali responsabilità e sia fatta giustizia per le vittime”.

LA PARTECIPAZIONE DEL VESCOVO DANIELE

Il vescovo Daniele, attualmente in viaggio pastorale nel lontano Uruguay per conoscere la comunità ecclesiale di don Federico Bragonzi, missionario cremasco, ha inviato una toccante lettera, che il parroco ha letto al termine dell’omelia. “Desidero con queste mie parole – scrive – esprimere la mia vicinanza alla famiglia della nostra cara sorella Giuseppina Alessandra Pirri e a tutta la comunità di Capralba per il lutto che vi ha colpito giovedì 25 gennaio. Sono vicino in modo particolare ai genitori di Alessandra, il papà Antonino e la mamma Laura, e alla sorella Jessica, così provati dalla morte di una persona cara e amata.”

Dopo aver affidato Alessandra al Signore nella preghiera il vescovo Daniele ha aggiunge: “Auspico che sia fatta chiarezza sulle cause e le eventuali responsabilità dell’incidente e sia resa giustizia alle vittime, perché non accada più che chi sale su un treno all’alba di un giorno qualsiasi, a Capralba o altrove, debba vedere troncati i suoi giorni in un modo così assurdo e doloroso.”

LE PAROLE DEL PARROCO

Durante l’omelia (che riportiamo integralmente più sotto) don Emanuele ha espresso la fatica di trovare parole adeguate in un momento così doloroso. E ha voluto scegliere la parola “silenzio”: “Dal Vangelo che abbiamo ascoltato prendo proprio una parola sola… silenzio… è quel silenzio che scende, dopo il buio, dopo la morte in croce del Signore, su tutta la terra… È il silenzio di quel telefono con il quale Alessandra poco prima aveva chiamato la sua mamma e al quale poco dopo non rispondeva più! È il silenzio di una perdita, di un’assenza… ma anche il silenzio di una presenza ora diversa! Immagino Alessandra ora sul treno che porta in cielo!”

E ha aggiunto determinato: “Silenzio… è quel silenzio che forse molte autorità politiche, amministrative, aziendali dovrebbero scegliere… non per essere assenti o più rispettose… ma per essere più operative… è il silenzio non di chi dice o non dice, ma di chi è impegnato a fare per il bene comune… per la collettività che è chiamato a servire!”

“È il silenzio – ha concluso – di molti di noi rimasti sconcertati… increduli… dispiaciuti… preoccupati… è il silenzio di chi rischia di perdere la speranza… è il silenzio di chi riflette e non si scaglia contro… di chi collabora per risolvere e non solo per “buttare addosso colpe”! È il silenzio di chi magari ha anche paura… ma di chi nonostante tutto ci crede… ci spera… si fida in quella fiducia che è la nostra fede che vuole illuminare, come il sole del mattino della risurrezione, il nostro comprensibile buio interiore! È il silenzio denso… il silenzio pieno di chi confida e si affida!”

Al termine, le condoglianze a tutti  i parenti.

La celebrazione, toccante e fortemente sentita s’è conclusa al cimitero di Capralba dove la cara salma di Alessandra è stata tumulata.

 

L’OMELIA INTEGRALE DEL PARROCO DON EMANUELE BARBIERI

Non è semplice dire qualcosa… il nostro cuore scosso da sentimenti contrastanti fa fatica a mettere in fila parole opportune… capaci non tanto o solo di consolare ma di orientare, di dare significato e senso a ciò che è accaduto… alla morte di Alessandra… tanta è la fatica che ci viene chiesta e che annebbia la nostra quotidianità e anche il momento che stiamo vivendo!

Solo una Parola forse può farlo… è una Parola viva, vera… quella di Dio! Dal Vangelo che abbiamo ascoltato prendo proprio una parola sola… silenzio… è quel silenzio che scende, dopo il buio, dopo la morte in croce del Signore, su tutta la terra… È il silenzio di quel telefono con il quale Alessandra poco prima aveva chiamato la sua mamma e al quale poco dopo non rispondeva più! È il silenzio di una perdita, di un’assenza… ma anche il silenzio di una presenza ora diversa! Immagino Alessandra ora sul treno che porta in cielo… un treno non in ritardo… non freddo gelato o caldissimo… non affollato da stare male… non sporco o vecchio… e come ci ha detto il Vangelo ora Alessandra è uno di quei giovani che sono in compagnia del Signore, dei colori e della luce, tanti cari ad Alessandra e che ci annunciano, come il giovane del Vangelo, che la morte non è l’ultima parola sulla nostra vita, ma che il Signore ha vinto la morte e ci apre, come oggi apre ad Alessandra, la via della vita in pienezza! Silenzio… è quel silenzio che forse molte autorità politiche, amministrative, aziendali dovrebbero scegliere… non per essere assenti o più rispettose… ma per essere più operative… è il silenzio non di chi dice o non dice ma di chi è impegnato a fare per il bene comune… per la collettività che è chiamato a servire! Chiediamo al Signore della verità di orientare le coscienze e il senso del dovere di tutti perché venga fatta chiarezza sulle cause e sulle eventuali responsabilità e così sia resa giustizia alle vittime di questo incidente. È il silenzio di chi si fa vicino… e la vicinanza non fa rumore! È la vicinanza, che attraverso la presenza di ciascuno, oggi vogliamo esprimere ad Alessandra e alla sua famiglia nel dolore… al papà Antonino, alla mamma Laura, alla sorella Jessica e a tutti i familiari e amici di Alessandra! A nome mio, di don Luciano, di don Giuseppe, del nostro Vescovo, dell’intera amministrazione comunale, della nostra comunità parrocchiale e di tutte le autorità civili e militari e delle persone presenti esprimo le più sincere e sentite condoglianze accompagnate da quella preghiera che accorcia le distanze e fa fratelli! Silenzio… è il silenzio di molti di noi rimasti sconcertati… increduli… dispiaciuti… preoccupati… è il silenzio di chi rischia di perdere la speranza… è il silenzio di chi riflette e non si scaglia contro… di chi collabora per risolvere e non solo per “buttare addosso colpe”! È il silenzio di chi magari ha anche paura… ma di chi nonostante tutto ci crede… ci spera… si fida in quella fiducia che è la nostra fede che vuole illuminare, come il sole del mattino della risurrezione, il nostro comprensibile buio interiore! È il silenzio denso… il silenzio pieno di chi confida e si affida! E questo silenzio oggi è rotto dalla nostra voce che ricorda fatti e momenti condivisi con Alessandra, che ricorda il suo stile, il suo amore per la vita, la sua dedizione al lavoro e alla sua famiglia… Quel silenzio è infranto dalla nostra voce che prega, che canta la misericordia di Dio e la gioia del sapere che ora Alessandra è custodita dalle sue braccia di Padre e da lassù ci sorride e veglia su ciascuno di noi!

LA LETTERA DEL VESCOVO DANIELE

Caro don Emanuele,

con queste mie parole esprimere la mia vicinanza alla famiglia della nostra casa sorella Giuseppina Alessandra Pirri e a tutta la comunità di Capralba per il lutto che vi ha colpito giovedì 25 gennaio, quando il deragliamento del treno Cremona-Milano a Pioltello ha falciato la vita di tre donne, ha causato il ferimento di decine di passeggeri e gettato nel dramma tutti quelli che si avviavano a una normale giornata di lavoro, di studio, di impegno quotidiano del vivere.

Sono vicino in modo particolare ai genitori di Alessandra, il papà Antonino e la mamma Laura, e alla sorella Jessica, così provati dalla morte di una persona cara e amata. Affidiamo Alessandra a Dio nella preghiera, convinti che nessuna esistenza è incompiuta per Lui, che può dare compimento e pienezza a una vita che ci appare così brutalmente e improvvisamente interrotta. E prego Dio perché offra alla famiglia di Alessandra conforto e fiducia, anche attraverso la solidarietà di quanti, in paese e in parrocchia, si sono stretti e ancora si stringono a loro con affetto e solidarietà.

Mentre chiedo a te, caro don Emanuele, di trasmettere queste mie parole e i miei sentimenti alla famiglia di Alessandra e a tutta la comunità parrocchiale, vorrei esprimere anche tutta la mia solidarietà a chi ogni giorno affronta con impegno, pazienza e generosità, il mestiere quotidiano del vivere. E mentre, cos’è giusto e necessario,  auspico che sia fatta chiarezza sulle cause e le eventuali responsabilità dell’incidente e sia resa giustizia alle vittime, mi auguro e chiedo che cresca in tutti noi il senso dell’attenzione e della vigilanza per quello che facciamo e viviamo, specie quanto attraverso il nostro lavoro e i nostri compiti ci è affidata la tutela di altre persone: perché non accada più che chi sale su un treno all’alba di un giorno qualsiasi, a Capralba o altrove, debba vedere troncati i suoi giorni in un modo così assurdo e doloroso.

Con questi sentimenti, anche se di lontano, mi unisco alla vostra preghiera di commiato per Alessandra, al dolore dei suoi familiari, alla speranza che ci viene dalla fede..

Daniele Gianotti, vescovo di Crema