REGIONE – Alloni: “Agricoltura sociale, ora la Lombardia ha finalmente una sua legge”

Il consigliere regionale cremasco del Pd Agostino Alloni durante un intervento in aula

In questi ultimi anni l’agricoltura sociale ha visto un notevole sviluppo. Solo nel 2012 l’Unione europea consigliava ai suoi Stati di dotarsi di norme ad hoc. La Lombardia, grazie al gruppo consiliare del Pd, ora ha finalmente una legge regionale in materia, approvata mercoledì pomeriggio, con l’astensione di Lega e Lista Maroni, come già in VIII commissione Agricoltura.
“Il concetto di agricoltura sociale è innovativo, ma in realtà è anche antico, perché a ben vedere da sempre la cultura contadina si è adoperata per l’accoglienza e l’ospitalità. L’agricoltura sociale, dunque, coniuga il lavoro con la solidarietà”, spiega Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd e componente della commissione.
“L’agricoltura non è più solo un’attività legata esclusivamente alla produzione di alimenti – evidenzia – ma sta ormai lasciando il posto a un’idea più complessa che vede al centro la multifunzionalità del sistema agricolo. In questo contesto l’agricoltura si configura come attività che affianca alla tradizionale funzione di produzione di beni alimentari la capacità di generare servizi connessi, sia orientati al mercato, sia in grado di dare luogo a valori di utilità pubblica di assoluto rilievo.”
“È questo – puntualizza – lo scenario in cui si inserisce l’agricoltura sociale: una forma di agricoltura che fornisce in modo continuativo, oltre all’attività agricola, servizi rivolti all’integrazione sociale e al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati come ex-detenuti, ex-alcolisti, ex-tossicodipendenti, malati psichici, persone diversamente abili. Svolgere questo tipo di attività non solo permette alle persone svantaggiate di reinserirsi nella sfera produttiva e di ritrovare il contatto con la natura, ma ha anche effetti positivi sul loro benessere e sulla loro condizione di salute, promuove il loro reinserimento sociale, ne migliora la capacità di apprendimento e l’autostima, e rafforza quindi la loro partecipazione alla vita sociale.”
Attualmente in Italia le aziende che fanno agricoltura sociale sono oltre 3 mila con più di 30 mila lavoratori. In Lombardia, le aziende accreditate come attività di agricoltura sociale sono solo 20 su 120 censite, ma in rapidissima crescita.
La novità contenuta nella legge regionale, per conformarsi a quella nazionale, è il fatto che anche le cooperative sociali agricole vengono considerate aziende agricole a tutti gli effetti.
La legge del Pd definisce le finalità e gli obiettivi dell’agricoltura sociale, riconoscendo nelle caratteristiche multifunzionali delle attività agricole il contesto favorevole allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. Offre inoltre una definizione normativa delle fattorie sociali nell’ottica dell’attività di impresa agricola, integrata con attività di carattere socio-sanitario, educativo e di inclusione lavorativa, a vantaggio di persone svantaggiate o a rischio di emarginazione.
La nuova norma prevede inoltre l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale al quale sarà affidato il compito di verifica, monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi offerti, di un registro e della rete delle aziende accreditate.
Quanto alle misure di sostegno promosse dalla Regione e agli interventi pubblici, si prevedono specifiche azioni: dalla promozione della fornitura di prodotti di agricoltura sociale per la ristorazione collettiva all’assegnazione prioritaria di terreni demaniali o di beni confiscati.