La tavola ben allestita e tanta allegria. Si è tenuta lo scorso venerdì 16 dicembre presso la Casa del Pellegrino di Santa Maria, la cena sociale di Anffas Crema. Un momento conviviale, voluto dai vertici associativi, per tirare le somme di un anno “vissuto, finalmente all’insegna della normalità”. Dopo il duro periodo della pandemia, tutti i servizi hanno ripreso a lavorare a pieno regime. “Solo nell’ultimo anno – ha ricordato il presidente della Fondazione Alba Paolo Marchesi – è partito a pieno ritmo pure il progetto di vita indipendente, che oggi accoglie sei persone in due residenze diverse in aggiunta a coloro che stanno seguendo percorsi di training (ovvero di palestra) per consolidare alcune abilità prima di sperimentare la vita autonoma”.
Io Abito e Casa Amica
Due, si diceva, le residenze attivate: Io Abito, vicina alla sede di viale Santa Maria di Anffas, è una struttura di proprietà dell’associazione, realizzata con il corposo contributo di Fondazione Cariplo e di altri privati; Casa Amica è un appartamento messo a disposizione da un genitore, di cui Anffas ha la gestione educativa, utile ad assicurare benessere ai tre ospiti, tre amici che hanno scelto di vivere insieme.
Tanta solidarietà
Tante anche quest’anno la solidarietà ricevuta, “motore fondamentale per continuare a offrire ai nostri ragazzi con disabilità e alle loro famiglie servizi di qualità, necessari per dare loro la possibilità di godere di una buona qualità di vita”. Anffas oggi può contare su una sessantina tra dipendenti e collaboratori “ognuno di voi svolge un ruolo importante con passione, intelligenza”, è intervenuto il direttore Andrea Venturini. “Il riconoscimento e l’affetto che Crema e il Cremasco ogni volta ci riservano è simbolo di quanto il nostro lavoro, il vostro lavoro, sia riconosciuto. Andiamo avanti insieme: grazie per ieri e auguri per domani”.
La disabilità cambia
Anche l’attività dell’Associazione di promozione sociale, presieduta da Daniela Martinenghi, ha proseguito convintamente nella sensibilizzazione e sul versante della tutela dei diritti. “Attorno a questo tavolo – ha detto Martinenghi – vedo le persone di Anffas, coloro che hanno desiderio di condividere un progetto importante per le persone con disabilità della nostra comunità. Se ci siete è perché ad Anffas volete bene, perché volete essere parte del progetto di vita di ciascuno dei ragazzi di cui ogni giorno avete cura. Un impegno, il vostro, che prima di essere un lavoro profuma di amore e di passione. Un valore condiviso con tutti i responsabili associativi che ogni giorno lavorano per costruire un futuro migliore per tutti. Continuiamo a camminare insieme con il desiderio di costruire e di cambiare. Perché la disabilità cambia, si evolve. E noi non possiamo stare fermi”. Con l’adeguamento alla riforma del Terzo Settore, Anffas è cambiata, si è sdoppiata: “Chiedo anche a voi di cambiare per essere sempre pronti a donare benessere a ciascuno”.
PolentAnffas da record
Altro aspetto degno di nota è stato “la PolentAnffas, un’edizione diversa con doppia modalità, ricca di difficoltà, ma anche di tanto affetto e vicinanza che ci hanno convinto a continuare. Perché PolentAnffas è una tradizione che deve continuare. Nel corso dell’ultima edizione abbiamo ottenuto un risultato mai visto prima. I fondi raccolti ammontano, al netto delle spese, complessivamente a 28.000 euro. Così abbiamo potuto devolvere 20.000 euro ai servizi della Fondazione, anche per sostenere i pesanti costi derivanti dal caro energia. Grazie a chi ci ha sostenuto anche quest’anno e a chi, anche durante questo difficile periodo dopo il furto alle Villette e al Tubero, non ci ha fatto mancare sostegno”.
Affetto prezioso
Di Marchesi l’ultimo pensiero di solidarietà al Polo di Neuropsichiatria infantile il Tubero e al Cse Villette per il furto subito: “Mi ha stupito la tanta solidarietà che abbiamo ricevuto. Un’ondata d’affetto preziosa di cui faremo tesoro, grazie da tutti noi alla città di Crema e buon Natale a tutti e a ciascuno”.