Itinerari dello Spirito/1. L’antico santuario di Santa Maria del Gioco

Santa Maria del Giogo, un santuarietto posto sul passo che mette in diretta comunicazione il lago d’Iseo con la Val Trompia.
Sul valico, fin dall’antichità, esisteva un ospizio per pellegrini, passato poi ai monaci cluniacensi che vi costruirono anche una chiesetta con alcune stanze dove abitare. Il tutto passò ai benedettini di sant’Eufemia e i documenti segnalano, dal 1367, la presenza di un rifugio per i viandanti.
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento chiesa ed edifici annessi vennero ampliati. Era presente anche un “romito”, cioè un converso o frate laico per il servizio della chiesa e della casa. In questo periodo venne introdotto il culto di san Mauro e san Bartolomeo.
Lavori vennero eseguiti anche tra Ottocento e Novecento, portando oratorio e convento alle condizioni attuali. Negli anni Sessanta del Novecento, gli spazi dell’abitazione del romito, da tempo passati in proprietà del Comune, vennero concessi in uso agli Alpini di Polaveno per farne una struttura di accoglienza di fedeli e turisti.

Il santuario

Si tratta di un edificio di stile quattrocentesco, secondo il cosiddetto gotico eugubino (come la chiesa di San Pietro a Crema), caratterizzato all’interno da due grandi archi gotici che sostengono un soffitto in travi di legno.
L’esterno e la facciata sono molto semplici, il campanile è posto a sinistra della facciata stessa. L’ingresso ad arco immette in un atrio composto da due nicchie laterali con volte a crociera.
Una volta entrati, si resta colpiti dalla semplicità dell’aula, ma soprattutto dai numerosi lacerti di affreschi cinquecenteschi.
Anticamente le pareti ne erano completamente ricoperte. I lacerti ritrovati, anche abbondanti, raffigurano numerose Madonne con il Bambino Gesù: sono ex voto devozionali dipinti l’uno di fianco all’altro (su di uno troviamo la firma e la data 1512).
Come si diceva, l’aula è formata da due campate, separate da un arcone gotico (dipinto negli intradossi); oltre il secondo arcone si trova il presbiterio. Presenta un altare in stucco del Settecento.
Vi si trovano tre nicchie che contengono, quella centrale, una statua della Madonna del 1959, quella di sinistra la statua lignea di San Benedetto, con mitria e pastorale, che regge il libro delle regole sul quale è scritto Ora et labora (secondo altri si tratterebbe di San Mauro).
Nella nicchia di destra l’altra statua lignea è di San Bartolomeo: regge il coltello del suo martirio (è stato infatti scuoiato). Quest’ultime due statue sono del XVI o XVII secolo.