Sono tornati all’ovile i documenti di un reparto tedesco che è transitato da Pandino negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. Il risultato ottenuto è il frutto di “4 anni di ricerca, impegnativi, ma ricchi di soddisfazione, di belle conoscenze, di difficoltà, ma anche di giornate e serate passate insieme accompagnati dalla passione per la storia”, di un gruppo di pandinesi, molto determinato, composto da Francesco Rancati, Giovanna Antolini, Mirko Galli, Graziano Vanni e Alessio Marazzi.
L’operazione è iniziata nel 2019. “Grazie a un’opera di recupero in una palazzina del nostro Comune – spiegano gli storici –, sono stati ritrovati dal geometra Mirko Galli dei documenti (inediti, nessuno ne sapeva dell’esistenza) riguardanti reparti tedeschi che sono transitati dal nostro paese durante la ritirata e che grazie all’opera volontaria di una ex insegnante di tedesco e residente nel nostro Comune, Giovanna Antolini, con l’ausilio di Francesco Rancati, sono stati fotografati, indicizzati e tradotti”. È stata un’operazione alquanto “difficile a causa di termini desueti, tecnici o dati dal fatto che molti documenti sono scritti a mano”.
Come vivevano i soldati tedeschi?
Marazzi spiega che “i documenti sono di vario tipo. Riguardano il personale militare e aggregati alle truppe (italiani e stranieri); l’organizzazione e gli atti amministrativi, logistica, verbali di incidenti, lettere personali, armi e munizioni, documenti vari a firma dei vari comandanti, tra cui Albert Kesselring e Heinrich von Vietinghof”.
I documenti “rappresentano la vita di soldati tedeschi con tutti gli annessi e connessi (positivi o negativi che siano) ed è fondamentale portarli a conoscenza. Questo per le famiglie di quei soldati, sicuramente con figli o parenti ancora in vita”.
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