Festival dei Diritti. Libri fragili: Alessandro Bordini e il suo giro del mondo. Un messaggio di fratellanza

Da destra Alessandro Bordini

“Ogni differenza è una risorsa ed esiste un legame di fratellanza capace di unire tutti i popoli” è il meraviglioso messaggio di Alessandro Bordini raccontato nel suo Il giro del mondo come non lo avete mai visto. L’autore è stato ospite di Libri fragili, evento inserito nel programma del Festival dei Diritti. A organizzare Csv Lombardia Sud Ets, ATS Impronte sociali, Crema Zero Barriere, Anffas e Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti Ets-Aps sezione territoriale di Cremona.

Tra il pubblico assessori e il presidente Risari

L’incontro con Bordini, svoltosi nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre presso la sala Misericordia della Fondazione Benefattori Cremaschi, è stato introdotto da Michele Gennuso (consigliere di CSV Lombardia Sud Ets) e Cristina Piacentini (comitato Crema Zero Barriere). Entrambi hanno sottolineato l’importanza di parlare di diritti, “che devono essere tutelati, soprattutto di chi vive la disabilità”. A portare i saluti dell’amministrazione gli assessori Anastasie Musumary, Emanuela Nichetti e Giorgio Cardile.
“Stiamo ristrutturando le case della Fondazione – ha dichiarato Gianni Risari, presidente di FBC –. Per l’abbattimento delle barriere architettoniche è fatto molto e sarà fatto ancora tanto in via Kennedy e in via Zurla. Per la Misericordia ci impegniamo di seguire non solo le regole dettate dalla legge, ma anche del buon senso”. L’invito a Zero Barriere di sorvegliare il progetto per segnalare eventuali migliorie-modifiche.

Non dare nulla per scontato

La testimonianza di Alessandro è partita da quel giorno di ormai 15 anni fa: era il 2009 e da tre anni aveva iniziato a praticare lo sport di paracadutismo. Il suo sogno era di diventare un campione in questa disciplina. Un giorno, durante un’esercitazione, compie un errore nell’atterraggio e si verifica un incidente. “Un evento traumatico” lo definisce.
Dopo qualche settimana in coma, si sveglia e si accorge di aver perso la vista. Dopo cinque mesi di ricovero, viene dimesso e inizia un periodo difficile, di sopravvivenza: il processo di lutto-rifiuto di quanto accaduto.
Poi l’impegno nell’associazione Gabbia no, la scoperta della bellezza di fare qualcosa che porta valore agli altri, la possibilità di fidarsi delle persone che incontra per strada e alla fine l’idea di compiere un viaggio documentato per il mondo.
In seguito all’incidente Alessandro confida di aver compreso che “a volte diamo per scontato qualcosa che non lo è. Fino a quel giorno sembrava che tutto mi fosse dovuto. Dobbiamo essere riconoscenti di essere vivi e poi per tutto quelle che abbiamo”.
Del viaggio, invece, dice che per lui è stato uno strumento per diffondere un messaggio: “Dappertutto si trovano persone disposte ad aiutarti. Siamo tutti essere umani e se ce ne ricordiamo le diversità (culturali e non solo) diventano valore aggiunto”.
Con i proventi della vendita del suo libro Alessandro finanzia gli studi di 13 ragazzi di Kampala.