Centro commerciale Gran Rondò e gruppo Pantelù ancora insieme, stavolta per i bambini che stanno vivendo un momento di fragilità. Oggi, alle ore 15.30, nel bel mezzo della galleria del supermercato, è stata presentata ufficialmente la postazione per la raccolta dei giocattoli, che saranno poi donati alla Pediatria di Asst Crema e alle Case Famiglia del territorio. Al taglio del nastro erano presenti il direttore del Gran Rondò Giuseppe Barbieri, accompagnato dall’assistente Antonella Groppelli e diversi membri del Direttivo dell’associazione Pantelù: il presidente onorario Renato Stanghellini, la vicepresidente Marilisa e i volontari Marisa, Rosalba, Gianni, Ivan e Maria.
Conforto e vicinanza
“Come sempre vogliamo condividere con la comunità lo spirito solidale di questa iniziativa. Ringraziamo il direttore Barbieri e il Gran Rondò per la nuova sinergia messa in atto, che farà del bene ai piccoli della Pediatria dell’Ospedale Maggiore”, ha commentato Stanghellini prima della foto di gruppo. Venerdì 22 e sabato 23 novembre la postazione accoglierà chiunque desideri portare un po’ di gioia ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria. Acquistando un giocattolo nei negozi del supermercato e consegnandolo presso il punto di raccolta sarà possibile regalare ai piccoli pazienti un momento di spensieratezza e vicinanza, offrendo loro un dono che possa illuminare le giornate in ospedale e portare conforto.
Missione, fare del bene
“Siamo felici di rinnovare la collaborazione con i Pantelù – ha detto il direttore Barbieri –. Quest’anno al centro della nostra galleria sarà possibile donare un giocattolo a chi è meno fortunato. Invito i cremaschi a essere generosi”. Proprio il Centro Gran Rondò ha voluto dare l’esempio, portando all’inaugurazione del punto di raccolta un carrello colmo di giochi, di fatto la prima donazione dell’iniziativa. Per i Pantelù, ormai, l’impegno solidaristico durante le festività è una tradizione: martedì prossimo presenteranno in Comune le loro proposte in occasione del Natale. Progetti pensati per sostenere chi è in difficoltà, proprio come i bambini ricoverati alla Pediatria del “Maggiore”.
