Ex Montessori: Comune: “Riorganizzazione, necessità per garantire continuità e qualità del servizio”

“Nel corso dell’anno scolastico che si conclude domani, 28 giugno, la scuola dell’infanzia Iside Franceschini ha affrontato diverse sfide, tra cui il reale rischio di interruzione del servizio per ben tredici volte a causa della difficoltà nel reperire sostituzioni di insegnanti per brevi periodi. Questo scenario ha spinto l’amministrazione comunale a considerare una riorganizzazione del servizio, non motivata da ragioni di risparmio economico, ma da una necessità organizzativa per garantirne la continuità e la qualità dell’educazione”. L’amministrazione Bergamaschi, con una nota, interviene così nel dibattito scatenatosi sull’ex Montessori dopo la conferma dello stop, da settembre, alla sesta sezione.

Educatore di plesso

La proposta di riorganizzazione prevede una riduzione del numero di sezioni, passando da sei a cinque, comportando un leggero incremento del numero di alunni per classe. “Questo cambiamento ha suscitato preoccupazioni tra i genitori, specialmente riguardo all’accompagnamento dei bambini con disabilità. Apprese queste preoccupazioni, in un tavolo di confronto appositamente convocato, l’amministrazione ha potenziato la propria proposta, prevedendo l’introduzione di un educatore di plesso, una figura aggiuntiva che rappresenta un supporto significativo per le fragilità. Questa soluzione comporta un incremento delle risorse impiegate e quindi una spesa maggiore rispetto all’anno precedente, sottolineando il nostro impegno a mantenere elevati standard qualitativi”.

Condizioni mutevoli

Va rilevato che i numeri della nuova riorganizzazione sono allineati a quelli pre-pandemia, un periodo in cui la qualità del “Montessori” non era mai stata messa in discussione nonostante le classi altrettanto numerose. “La riorganizzazione, quindi, non compromette la qualità del servizio, ma, anzi, con l’aggiunta della figura dell’educatore di plesso, ne potenzia l’efficacia”. Inoltre, a fronte di un potenziale futuro cambiamento del contesto, chi è al governo non esclude nuovamente un’espansione e ritorno alle sei sezioni. “Questo dimostra la volontà di adattarsi alle esigenze e alle condizioni mutevoli, mantenendo sempre al centro l’obiettivo di offrire un’educazione di alta qualità. Tutti i bambini residenti a Crema, inclusi gli anticipatari, sono stati accolti per il prossimo anno scolastico. Inoltre la scuola dell’infanzia Iside Franceschini può perseguire il progetto di diventare il primo polo 0-6 della città di Crema, all’avanguardia delle nuove disposizioni legislative in materia, confermando il massimo impegno dell’amministrazione per un sistema educativo inclusivo e di qualità”.

Proposte di Comitato e genitori “non sufficienti”

A livello nazionale, il problema della carenza di personale educativo qualificato è diffuso tra gli enti comunali, aggravato da contratti più stringenti rispetto a quelli delle scuole statali. “Chi ha sostenuto la possibilità di mantenere le sei sezioni, non ha proposto modelli alternativi di organizzazione che non includessero l’assunzione di nuovo personale, sostenendo che una sola figura sarebbe potuta bastare al fine di scongiurare le turbolenze organizzative. Una proposta che, purtroppo, non si può tecnicamente ritenere sufficiente per evitare questo scenario, esponendo il Montessori, i bambini e le famiglie a gravi disagi il prossimo anno, a meno di non immaginare più di una assunzione a tempo indeterminato, a fronte di un già avvenuto calo delle iscrizioni e di un trend demografico inequivocabilmente in declino”, la precisazione finale di chi è al governo.

Necessità tecnica

Il sindaco Fabio Bergamaschi e l’assessore all’Istruzione Emanuela Nichetti hanno espresso dispiacere per la mancanza di un consenso condiviso, nonostante gli sforzi dell’amministrazione per aprire un dialogo costruttivo. “La decisione ha natura non politica e discende da una necessità tecnica, volta a garantire la sostenibilità e continuità del servizio”, hanno dichiarato sindaco e assessore, confidando che le soluzioni adottate si dimostreranno adeguate. “L’amministrazione comunale ha dimostrato di non essere arroccata sulle proprie posizioni iniziali, ma di essere aperta al confronto e alle proposte raccogliendo la preoccupazione dei genitori nei confronti dei bambini con disabilità e implementando la propria proposta organizzativa con il potenziamento di un educatore di plesso. La scelta di ridurre le sezioni a cinque è dipesa dalla necessità di garantire una gestione efficace e sostenibile del servizio, assicurando al contempo un potenziamento delle risorse dedicate al sostegno delle fragilità”, precisano dal Comune, replicando alle prese di posizione dei genitori. La prospettiva della Iside Franceschini rimarrebbe quindi immutata dal punto di vista qualitativo, “rimanendo un riferimento di eccellenza pur alla luce delle difficoltà organizzative cui si è stati costretti a far fronte. Vogliamo che il nuovo contesto organizzativo, solido e sostenibile, possa essere un nuovo punto di rilancio, una volta superate le criticità”.