Santa Maria. Celebrazione a ricordo dell’apparizione

Era il 3 aprile 1490, quando nel bosco nel Novelletto, sulla strada da Crema verso  Bergamo, un uomo violento colpì a morte la moglie Caterina per rubarle i suoi gioielli e fuggire.

La donna invocò la Vergine Maria per non morire senza ricevere i sacramenti. La Madonna le apparve e la portò in un cascinale vicino, mentre il sangue si fermava. La mattina dopo venne portata in città, in una casa dell’attuale via Civerchi. Potè ricevere i sacramenti. Da allora il flusso di sangue riprese e morì santamente.

Dopo dieci anni i cremaschi costruirono lo splendido santuario di Santa Maria della Croce a ricordo della miracolosa apparizione. Santuario che è diventato il luogo di preghiera contro la violenza alle donne, tanto diffusa anche oggi.

Questa sera, a 534 anni dall’evento, il vescovo Daniele si è trovato nella basilica con un gran numero sacerdoti e fedeli per ricordare l’apparizione, celebrare la Messa e pregare per tutte le donne che subiscono violenza.

Una celebrazione che apre le tre giornate di festa che saranno accompagnate anche dalla tradizionale fiera.

Le parole di mons. Gianotti

Nell’omelia mons. Gianotti ha paragonato l’apparizione della Madonna a Santa Maria della Croce a quella di Gesù ai discepoli di Emmaus, raccontata dal Vangelo della liturgia del giorno.

L’anello di congiunzione – ha detto – lo possiamo vedere nella preghiera che i due discepoli rivolgo all’ignoto pellegrino: “Resta con noi, perché si fa sera”. Era calata la sera sulle loro speranze, sulla possibilità di vedere realizzato il sogno che avevano coltivato in Gesù.”

Anche per Caterina era giunta e in modo drammatico la sera: tutto era crollato in quella sera. Tutto, eccetto quell’invocazione con la quale cercava quel dono di amore che può venire solo dal figlio di Maria, Gesù.”

E il vescovo Daniele ha aggiunto un altro aggancio tra i due episodi. “I due discepoli di Emmaus chiedono che Gesù resti con loro. E il Maestro si rivela loro nel dono dell’Eucarestia. Anche l’invocazione di Caterina è rivolta ai sacramenti, all’Eucarestia: non vuol morire senza prima averli ricevuti.”

Quando lo riconoscono Gesù sparisce dalla vista dei discepoli, ma rimane sempre con loro. E la Chiesa ce lo annuncia sempre, soprattutto quando è vicina a coloro che soffrono.

“Anche noi oggi – ha concluso mons. Gianotti – siamo vicino a coloro che vengono colpiti, soprattutto alle donne vittime di violenza. Non sempre queste chiedono quello che ha chiesto Caterina, ma comunque sentiamo nelle loro invocazioni il grido di ‘resta con noi’!
E a noi spetta di ascoltarlo, perché non subiscano più violenza e morte. E loro possano vedere nella nostra vicinanza che il Signore rimane con loro, che offre a loro speranza e salvezza.”

È seguita la celebrazione dell’Eucarestia, al termine della quale il parroco don Arnold ha ringraziato sentitamente il vescovo per la sua presenza, i fedeli e tutti coloro he hanno reso possibile la bella celebrazione.

Benedizione della nuova cappella

Dopo la benedizione, un fuori programma. I Missionari dello Spirito Santo che guidano la comunità parrocchiale di Santa Maria della Croce hanno chiesto al vescovo di benedire la loro piccola cappella. Cappella che hanno realizzato all’interno della loro abitazione comunitaria, per la preghiera silenziosa e personale. In essa hanno raffigurato i loro fondatori, Félix Rougier (1859-1938) e la mistica Concepción Cabrera de Armida.

I sacerdoti e alcuni fedeli hanno partecipato alla semplice e toccante cerimonia. Al termine padre Arnold ha ringraziato il sig. Bruno che ha procurato i materiali e la sig.ra Valeria Bozzi che eseguito le pitture. Ed anche Sebastiano Guerini e padre Manuel, l’ispiratore. 

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