Papa Francesco nella Veglia di Pasqua

“Se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci ferisca, può avere l’ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita”. E “se ci lasciamo afferrare dal Risorto, nessuna sconfitta, nessuna sofferenza, nessuna morte potranno arrestare il nostro cammino verso la pienezza della vita”.

Così Papa Francesco nell’omelia della solenne Veglia Pasquale nella Notte Santa.

“A volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia. Imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza.

Sono ‘macigni della morte’ e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti. Nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili. Nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore. In tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosità e non ci permettono di aprirci all’amore. Nei muri di gomma dell’egoismo e dell’indifferenza, che respingono l’impegno a costruire città e società più giuste e a misura d’uomo; in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio e dalla ferocia della guerra”.

Ha detto ancora Papa Francesco: “Quando sperimentiamo queste delusioni, abbiamo la sensazione che tanti sogni siano destinati ad essere infranti e anche noi ci chiediamo angosciati. Chi ci rotolerà la pietra dal sepolcro? Eppure – ha aggiunto Francesco -. Quelle stesse donne che avevano il buio nel cuore ci testimoniano qualcosa di straordinario. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio. La vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento”.

Gesù è la nostra Pasqua

Lui è Colui che ci fa passare dal buio alla luce. Lui si è legato a noi per sempre e ci salva dai baratri del peccato e della morte, attirandoci nell’impeto luminoso del perdono e della vita eterna. Alziamo lo sguardo a Lui, accogliamo Gesù, Dio della vita, nelle nostre vite – ha concluso il Papa -. Rinnoviamogli oggi il nostro ‘sì’ e nessun macigno potrà soffocarci il cuore, nessuna tomba potrà rinchiudere la gioia di vivere, nessun fallimento potrà relegarci nella disperazione. Alziamo lo sguardo a Lui e chiediamogli che la potenza della sua risurrezione rotoli via i massi che ci opprimono l’anima. Alziamo lo sguardo a Lui, il Risorto, e camminiamo nella certezza che sul fondo oscuro delle nostre attese e delle nostre morti è già presente la vita eterna che Egli è venuto a portare”.