Palazzo Zurla de Poli. Il violino svelato

Venerdì 22 marzo alle ore 18.30 lo splendido Palazzo Zurla-De Poli ha inaugurato la nuova stagione musicale con un evento particolare come la presentazione del libro Il violino svelato di Roberto Messina – per la giovane casa editrice Academ – che intervista il liutaio Stefano Trabucchi, presidente del Gruppo Liutai Confartigianato Cremona. Con la sua bottega nel centro storico di Cremona, Trabucchi, nativo della Valtellina, è un esponente di spicco della grande arte liutaia che dal 2012 è inserita dall’Unesco nella lista rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

La presentazione

I due protagonisti presenti all’incontro hanno dato vita a un coinvolgente dibattito sull’immenso valore dell’arte della costruzione degli strumenti ad arco, che da quasi sei secoli rappresenta per l’Italia un’eccellenza unica e insostituibile nel mondo. Per questo il libro presenta la doppia versione del testo in italiano e in inglese. Messina, proveniente da una famiglia di musicisti, laureato al DAMS di Bologna, giornalista musicale e scrittore con all’attivo molte pubblicazioni, ha ripercorso attraverso Trabucchi le tappe salienti della liuteria italiana che, che dall’ingegnosità di Andrea Amati nel 1539, ha trasmesso tale passione ai celeberrimi Guarneri e Bergonzi, fino all’insuperato Antonio Stradivari, le cui magnifiche creazioni vengono valutate cifre sbalorditive di milioni di dollari.

Dopo i segreti di Stradivari, Trabucchi ha illustrato i settanta pezzi di cui si compone un violino, attingendo e diversi tipi di legno e passando poi all’altrettanto complessa fase della verniciatura, per un’opera di alto ingegno creativo e artistico di cui sono stati affrontati i molteplici risvolti, toccando anche artisti che hanno valorizzato tale strumento, primo fra tutti Paganini. Trabucchi si è specializzato nella costruzione del quartetto classico di strumenti ad arco portando in alto nella modernità una tradizione senza pari al mondo. Ha parlato della propria attività raccontando la storia del suo violino blu e toccando pure la scuola archettaia francese, a completamento del quadro sugli strumenti ad arco.

Momento musicale

Un suo esemplare di pregio è stato suonato dalla violinista Aurelia Macovei che ha fatto apprezzare la propria arte e la raffinata voce dello strumento nell’esecuzione della Primavera e dell’Estate di Vivaldi, poi un omaggio al maestro Morricone in Mission e a John Corigliano ne Il violino rosso, concludendo con un bis: Profumo di donna di Gardel.