Ponte Cadorna. Per Italia Viva è “necessario un ponte provvisorio”

Da un lato la preoccupazione per i cittadini, dall’altro il desiderio di spronare l’amministrazione a procedere con il ponte provvisorio per (almeno) contenere i disagi durante la riqualificazione. Hanno parlato di questo – stamattina in sala Ricevimenti del Comune – i referenti di Italia Viva Crema. “Non abbiamo lodi da fare a quest’amministrazione dopo circa due anni dall’insediamento – ha esordito il coordinatore cittadino Giovanni Delogu –. Compito di chi governa è servire la città, i cittadini tutti, le imprese e i commercianti. Oggi sul tavolo la questione più impellente è il ponte di via Cadorna”.

“Serve un’alternativa seria”

“Da tempo siamo preoccupati dei cronici ritardi rispetto alla sua messa in sicurezza. Neppure le assemblee di quartiere hanno tranquillizzato noi e i residenti dei due quartieri di Castelnuovo e San Bernardino”, ha aggiunto Simone Beretta. “Abbiamo chiesto tutti i documenti del dossier perché l’iter è stato poco trasparente e farraginoso. Una cosa è certa: il ponte sul Serio non può essere chiuso per un anno senza un’alternativa seria, costi quello che costi. Il ponte non è messo bene: si proceda alla riqualificazione, oggi è un’insicura incognita rispetto al futuro. Ma si lavori con l’alternativa di un ponte provvisorio”, ha puntualizzato il consigliere comunale.

Collegamento strategico

Per il partito di centro “c’è un presente che non può più essere dilazionato nel tempo. Il ritardo ormai accumulato è notevole, dovuto a una carenza di autorevolezza nelle scelte strategiche e anche a una serie di approcci che avrebbero meritato una maggiore e più determinata trasparenza verso i cittadini. Troppe domande sono rimaste senza risposta”.
Per Beretta affermare, ad esempio, che ‘nuovi rilievi si sono resi necessari per una nuova gara’ desta nuove preoccupazioni tra la gente”. Paola Orini, referente di Italia Viva per il territorio, ha ricordato che “il problema non riguarda solo la città, ma molti paesi del Cremasco. Vanno bene i ristori, ma non bastano”. Da dirigente scolastica, Orini s’è detta preoccupata per la popolazione in età scolare, ribadendo che “non abbiamo posizioni ideologiche e siamo pronti a collaborare per affrontare le problematiche”.

Cosa è accaduto?

“Serve una scossa perché il ponte preoccupava ieri e preoccupa naturalmente di più oggi. Hanno avuto anni e soldi per realizzare un terzo ponte sul Serio, ma non hanno accettato una scommessa che sarebbe stata necessaria e risolutiva per la città e il territorio”, ha insistito Beretta. Gli ha fatto eco l’architetto Enzo Bettinelli: “Mi chiedo cosa ha fatto cambiare idea al progettista tra la prima e la seconda fase, cioè dalla possibilità di percorrere il ponte durante il cantiere alla chiusura totale. Quando il collegamento è stato chiuso, il traffico è andato letteralmente in tilt”.

Terzo ponte a nord

Di qui il tecnico ha avanzato l’ipotesi del terzo ponte a nord della città, “un futuro sbocco, stabile e definitivo, da prevedere, già discusso in passato. Questa città deve smetterla di rincorrere i problemi”. Per Italia Viva, intanto, il ponte provvisorio è,  imprescindibile. “Lo chiediamo da tempo, ma solo ora, con notevole ritardo, lo stanno prendendo in considerazione. Il buonsenso fa la differenza, ma questa amministrazione comunale, che rifiuta il confronto, ha difficoltà ad avere chiari gli obiettivi da mettere in campo a favore della città”. Infine un’ultima, la solita domanda: “È proprio indispensabile la chiusura per un anno? Non è opportuno al riguardo sentire altre imprese?”.