Padre Alfredo. Santa Messa nel giorno del martirio

Un momento della celebrazione eucaristica nel santuario della Madonna delle Grazie

È il giorno della memoria del martire cremasco padre Alfredo Cremonesi, giorno del suo martirio avvenuto in Myanmar, l’allora Birmania, il 7 febbraio 1953.

Quest’anno è il centenario della sua ordinazione sacerdotale avvenuta il 12  ottobre 1924. E il vescovo Daniele ha voluto celebrare la memoria del martire cremasco questa sera, alle ore 20, nel santuario della Madonna delle Grazie, chiesa nella quale Alfredo celebrò l’ultima sua Messa in Italia prima di partire per la missione.

Presenti alla celebrazione numerosi fedeli, un gruppo di sacerdoti e anche cinque seminaristi del Myanmar, accompagnati dal rettore del Pime padre Luigi Bonalumi.

Esporre la propria vita per gli altri

Nell’omelia il vescovo Daniele, si è rifatto al brano del Vangelo di Giovanni sul Buon Pastore. “Il mercenario che fa un lavoro stipendiato, non basta a far comprendere il modo con cui Gesù si rapporta con le sue pecore. Egli è il buon pastore cioè il pastore vero. Che cosa fa questo pastore? Dà la propria vita per le pecore!

Giovanni non usa il verbo dare, ma un verbo che significa ‘deporre’: come quando Gesù ha deposto le vesti per lavare i piedi degli apostoli. Il pastore depone la propria vita, la espone, la mette cioè a rischio per gli altri.”

E mons. Gianotti ha fatto l’esempio di padre Alfredo che ha esposto la propria vita, in mezzo a grandi rischi e difficoltà. Una vita che si alimentava nella preghiera. 

“Esporre la vita – ha continuato – si precisa poi nella relazione personale con le pecore: “Io conosco le mie pecore”, dice Gesù. Conoscere significa amare e dunque dare la vita diventa l’espressione piena dell’amore. Nessuno ha amore più grande che dare la vita per i suoi discepoli.

La vita viene esposta per gli amici: diventa l’espressione piena dell’amore personale, un amore che fa amici anche i nemici. Amore che intercede per i persecutori.

Alfredo ha esposto totalmente la propria vita per i suoi fratelli nonostante tutti pericoli e i rischi. E questo amore è diventato definitivo con il suo martirio. Ci accompagni e ci insegni a non avere paura ad esporre anche noi la propria vita per i fratelli.”

Al termine della sentita celebrazione il vescovo a ringraziato tutti i presenti, fedeli e sacerdoti, ha ringraziato l’organista e compositore degli canti eseguiti, il maestro Giampiero Innocente, il rettore del santuario don Giovanni Vailati e il collaboratore don Luciano Cappelli.

Prossimo appuntamento in ottobre quando verrà ricordato il giorno centenario dell’ordinazione presbiterale di padre Alfredo.