Gelosia morbosa che sfocia nella violenza. Questo il caso che, nella serata del 19 ottobre, ha portato i Carabinieri della Stazione di Pandino a dare esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, arrestando un cittadino italiano di 19 anni, con precedenti di polizia a carico. Nei suoi confronti sono stati riconosciuti gravi elementi di colpevolezza in relazione ai reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP del Tribunale di Cremona, infatti, l’indagato, già sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla ex compagna, avrebbe continuato a cercarla e scriverle sui social network in violazione della misura cautelare che era stata precedentemente applicata.
Anni drammatici di convivenza
“Dal luglio del 2021 alla fine di luglio di quest’anno i due hanno convissuto – ricostruiscono dal Comando Provinciale dell’Arma – finché la ragazza ha deciso di interrompere la convivenza dopo l’ennesima aggressione fisica per motivi di gelosia. Il 19enne, infatti, spesso in stato di alterazione a causa dell’uso di stupefacenti, durante i due anni di convivenza avrebbe in più occasioni umiliato, offeso e minacciato la ragazza e chi si avvicinava a lei , controllandone i movimenti e portandola all’isolamento sociale, con un pressante controllo della sua vita privata e di relazione. Sarebbe arrivato anche a controllare tutte le conversazioni sul cellulare della donna e ogni suo spostamento, obbligandola a mandargli continuamente la prova del luogo in cui si trovava. In almeno dieci occasioni l’aveva fatta cadere a terra o spinta sui muri e, spesso, aveva danneggiato gli arredi domestici. La morbosa gelosia dell’uomo impediva alla ragazza di avere qualunque tipo di amicizia o contatto con altri, minacciandola di interrompere la loro relazione”.
Lesioni documentate
Nell’ultimo anno però le cose si sono fatte ancora più critiche e la giovane ragazza in balia del suo compagno a documentare le aggressioni subite. A marzo 2022 a seguito di una scenata di gelosia, “il compagno l’aveva fatta cadere a terra e l’aveva colpita con vari schiaffi, ferendola a una guancia. Mentre nel dicembre 2022 sempre durante un litigio per gelosia, l’aveva schiaffeggiata e, dopo averla fatta cadere a terra, l’aveva colpita con un calcio al volto, provocandole un livido. Poi aveva danneggiato alcuni mobili dell’abitazione dove vivevano. In entrambi i casi la donna aveva documentato con delle fotografie le lesioni che aveva riportato. Nel luglio di quest’anno, durante un litigio sempre per motivi di gelosia e agendo in astinenza da stupefacenti, il 19enne ha sfogato la sua rabbia contro gli oggetti presenti in casa, distruggendo quello che gli capitava a tiro, aggredendo anche la madre e un’amica della sua fidanzata e rompendo il portone di ingresso del condominio”.
Stalking continuo
Interrotta la convivenza, la vittima aveva denunciato l’ex fidanzato, mettendo in luce tutto quello che aveva dovuto sopportare nei due anni di convivenza. Lo aveva anche bloccato sui social e sul telefono, ma il giovane aveva trovato il modo di contattarla nuovamente, minacciando di uccidere chiunque si fosse avvicinato a lei e portando nuovamente a esasperazione la ragazza che, non tollerando più questa situazione, ha deciso di informare nuovamente i Carabinieri dell’aggravarsi delle condotte del 19enne. Svolte tutte le indagini, i militari dell’Arma avevano accertato lo stato di terrore e di paura nella quale la malcapitata viveva relazionando il giudice che, tenuto conto della gravità dei maltrattamenti, aveva emesso il provvedimento del divieto di avvicinamento a tutela dell’incolumità fisica della vittima. Provvedimento notificato a fine settembre scorso. L’uomo, però, non si è dato per vinto e ha continuato a cercare la ex, provando ad avvicinarla nei luoghi da lei frequentati e cercando di risalire, tramite conoscenti comuni, alla sua attuale abitazione, scrivendole in più occasioni attraverso i social e minacciandola di morte.
“Vista l’escalation di violenze verbali e della progressione delle condotte del 19enne che hanno dimostrato come potesse passare in maniera determinata dalle minacce ai fatti, il giudice per le indagini preliminari, valutando l’intensità dei comportamenti, l’incapacità di autocontrollo, l’aggressività e il pericolo di reiterazione dei reati, ha emesso l’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari. Per questo motivo, il 19enne è stato arrestato la sera del 19 ottobre e gli è stato imposto il divieto di comunicare con la vittima con qualsiasi mezzo”. Speriamo serva.