L’epistassi nel bambino. Cosa fare per gestirla

Rubrica Opi Cremona

Con il termine epistassi viene definita la fuoriuscita di sangue color rosso vivo dal naso.
È un evento che risulta molto comune nei bambini in età prescolare e scolare, con il 60% che manifesta almeno un episodio entro i 10 anni e nei quali si presenta spesso in caso di allergia; è invece rara nei bambini al di sotto dei 2 anni. Può presentarsi in qualsiasi momento della giornata, anche durante il sonno, senza che questo rappresenti una maggior gravità.
Non rappresenta, generalmente, un’urgenza e quasi sempre si risolve spontaneamente; solo raramente necessità di accertamenti, che potrebbero essere suggeriti qualora gli episodi siano frequenti.
Nel 90% dei casi il sanguinamento è da attribuire alla porzione anteriore del setto nasale, quella più vicina alle narici, dove è presente una fitta rete di capillari esposta e ricoperta da uno strato di mucosa molto sottile che la rende quindi particolarmente vulnerabile.

La fuoriuscita di sangue può essere legata a diversi fattori, tra i quali:
* raffreddore: forti starnuti o vigorose soffiate;
* abitudine di infilarsi le dita nel naso;
* uso prolungato di spry nasali;
* secchezza dell’aria inspirata, soprattutto in inverno;
* vasodilatazione favorita dal caldo;
* eventi traumatici.

La vista del sangue può destare preoccupazione nei genitori e portarli a improvvisare alcuni dei rimedi popolari quali: applicare ghiaccio dietro la nuca, reclinare all’indietro la testa, appoggiare una pezza bagnata sulla fronte o ancora introdurre ovatta nella narice sanguinante.
Queste azioni non trovano fondamento scientifico e sono per tanto NON suggerite.
Descriviamo invece di seguito alcune semplici azioni che sono indicate e che è suggerito vengano praticate.
Anzitutto servirà mantenere un atteggiamento calmo e tranquillizzare; il bambino andrà fatto sedere ben dritto o mantenuto in piedi con il capo leggermente flesso in avanti.
Questa postura evita che il sangue scenda in gola e che possa stimolare il riflesso del vomito.
Nel caso in cui si sia raccolto del sangue in bocca si chiederà al bambino di sputarlo.
Si dovrà poi comprimere energicamente con il pollice e l’indice della mano la punta del naso per alcuni minuti, almeno cinque, in modo da favorire la coagulazione e far cessare il sanguinamento.
Se questa manovra non risultasse sufficiente ed il flusso dovesse riprendere è suggerito chiedere al bambino di soffiare il naso in modo da permettere ad eventuali coaguli di fuoriuscire, ripetendo poi la manovra di compressione della punta del naso.
Applicare, se disponibile del ghiaccio sul naso, fronte o nuca.

Queste semplici azioni possono anche essere insegnate al bambino che potrà quindi replicarle in caso si manifesti l’epistassi in momenti in cui il genitore non sia presente.
Sarà suggerito l’accesso al Pronto Soccorso qualora le azioni sopra descritte non risultassero efficaci ed il sanguinamento proseguisse in modo insistente.

IFEC
(Infermiere di Famiglia e Comunità)
Madravio Gessica, anche consigliere
dell’OPI Cremona