Diritto alla salute. “Scusi dottore, ma sono anziano”

Foto di repertorio

Capita a Crema che un anziano ultraottantenne debba procurarsi delle medicine. Capita che il suo dottore riceva in uno stabile senza ascensore, senza accesso per disabili, con prenotazione delle “ricette” esclusivamente tramite app da cellulare.
L’anziano, superate le barriere fisiche grazie alla sua tenacia e determinazione, accende il telefonino, ma… non è uno smartphone. Come fare? Per fortuna ha a disposizione figli e nipoti per raggiungere le tanto agognate medicine. E se fosse solo al mondo? O, come tanti, con una moglie anziana e bisognosa di cure? La tecnologia avanza, il diritto alla salute un po’ meno. La storia del nostro lettore deve far riflettere chi governa la Lombardia. E magari – dato che è così per molti professionisti – stimolare i medici di base (non tutti sia chiaro) ad avere un po’ di buon cuore e comprensione, andando incontro alle oggettive difficoltà burocratiche dei pazienti più fragili.