A Vaiano Cremasco, il giardino pubblico di via Falcone e Borsellino ricorda Peppino e Felicia Impastato, due figure importanti nella lotta contro la criminalità organizzata. La commemorazione-inaugurazione, svoltati nella mattinata odierna, è stata organizzata dai Marciatori della Pace locali. Vi hanno partecipato anche una rappresentanza del Movimento delle Agende Rosse di Milano P. Impastato e S. Crispino e un gruppo di studenti e studentesse, accompagnati dai loro docenti, della scuola secondaria di primo grado del paese.
Più di un presente ha sottolineato l’assenza dell’attuale amministrazione. Tra il pubblico, invece, segnaliamo la partecipazione dell’ex primo cittadino Paolo Primo Molaschi.
Degli Agosti: “Le mafie sono la negazione dei diritti civili e democratici”
Una cerimonia per ricordare, un’occasione per ribadire l’importanza di fare memoria del passato per guardare al presente e al futuro e per fare in modo che gli errori e gli orrori compiuti in passato non si ripetano più. Questo è, in sintesi, il messaggio che Giuseppe Degli Agosti, rappresentante dei Marciatori della Pace, ha voluto consegnare alle nuove generazioni.
“Oggi ho l’onore di iniziare questa cerimonia, che fissa un altro luogo della memoria a Vaiano, in onore di Giuseppe, detto Peppino, Impastato e di Felicia Bartolotta Impastato, sua mamma” ha spiegato, prima di ricordare brevemente l’impegno di figlio e madre nella lotta contro la mafia.
Con la cerimonia di questa mattina, inoltre, come ha sottolineato Degli Agosti, è stata commemorata anche la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e svoltasi il 21 aprile scorso mentre a Vaiano si stava svolgendo il silenzio elettorale per le amministrative di maggio.
“Le mafie sono la negazione dei diritti civili e democratici e vivere nel rispetto di tutti i diritti per tutti non è solo un diritto, ma anche un dovere di ogni cittadino, sancito nei principi fondamentali della nostra Costituzione” ha concluso.
La memoria è futuro e senza memoria non c’è futuro
La parola poi è passata alla dottoressa Annamaria Balzano, presidente del Movimento Agende Rosse, che ne ha spiegato le origini.
La cerimonia è proseguita con due studenti delle Medie che hanno letto una sintesi della biografia di Peppino. Al loro fianco la prof.ssa Monica Civelli, che ha ricordato anche come i giorni intercorsi tra la strage di Capaci (l’attentato del 23 maggio 1992 che ha visto vittima il magistrato antimafia Giovanni Falcone) e la strage di via D’Amelio (avvenuta il 19 luglio 1992 e in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta) siano definiti i “57 giorni” che scrissero un’importante pagina della storia del nostro Paese.
Poi tutti in piedi per un minuto di silenzio, prima del rientro a scuola. La cerimonia ha dunque visto giovani e adulti insieme per fare memoria e costruire una società dove non si ripetano alcuni errori, orrori. Come ha detto Degli Agosti, “la memoria è futuro e senza memoria non c’è futuro”.